“L’obiettivo del Fondo fughe d’acqua, istituito da Hera nel luglio 2014, è proteggere i cittadini dai maggiori costi sui consumi dovuti a perdite d’acqua accidentali e occulte sulla rete privata, quando cioè la rottura è a valle del contatore e quindi a carico dell’utente”. Lo ha spiegato Giulio Guerzoni, assessore all’Ambiente del Comune di Modena, rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 15 ottobre, all’interrogazione di Marco Chincarini, di Per me Modena, che chiedeva i dati relativi all’istituzione del Fondo, al numero e all’importo complessivo dei prelievi, alla percentuale di utenti che non vi ha aderito.

Nella sua risposta, l’assessore Guerzoni è partito facendo un esempio di come funziona il Fondo “attraverso il quale, se ipotizziamo una fuga occulta che faccia schizzare la bolletta a quattromila euro, l’utente se la cava pagandone poco più di 380. Molto meglio delle agevolazioni previste dal regolamento ex Ato che, nello stesso caso, avrebbero portato a un esborso di 1.980 euro”.

Il Fondo fughe d’acqua è un meccanismo di solidarietà tra tutti gli utenti di Hera, efficace in quanto applicato in un perimetro complessivo che è quello di bacino, non del singolo comune o del gruppo di comuni. Nel periodo compreso tra l’1 luglio 2014, data di istituzione, e il 31 dicembre dello stesso anno la contribuzione su tutto il territorio gestito da Hera è stata di circa 6 milioni e 900 mila euro a fronte di rimborsi per circa 6 milioni e 500 mila euro a 5.401 utenti. Il rimborso medio è quindi stato pari a 1.210 euro. Nel periodo successivo, dall’1 gennaio al 31 agosto 2015, sempre sull’intero territorio gestito da Hera, la contribuzione al fondo è stata di circa 11 milioni e 800 mila euro a fronte di rimborsi per 8 milioni e 300 mila euro a 8.820 utenti. Il rimborso medio si è attestato pertanto a 1.307 euro, in linea con l’anno precedente. Per avere una valutazione complessiva sugli utilizzi è necessario però attendere la fine dell’anno in corso, “quando – ha specificato l’assessore Guerzoni – potrà essere fatta una verifica puntuale sull’equilibrio per assumere le decisioni più adeguate. A ogni modo – ha proseguito – il Fondo mira a mantenere l’equilibrio tra il contributo raccolto e quello erogato. L’importo accantonato e non distribuito, comprensivo degli interessi maturati, è vincolato alla copertura dei maggiori oneri degli utenti che hanno subito una perdita. Una copertura che pone le basi per una valutazione serena, seppur prudente, sulla congruità dei 15 euro all’anno richiesti agli utenti, definiti anche attraverso il confronto tra enti locali ed Hera”.

In tutto il territorio servito da Hera, gli utenti che hanno rinunciato alla copertura nel periodo da luglio 2014 ad agosto 2015 sono circa 45 mila, pari al 4,4 per cento dell’intera utenza idrica di Hera in Emilia Romagna. Nel Comune di Modena hanno rinunciato alla copertura del Fondo 5.046 utenti.

“Il meccanismo del Fondo – ha concluso Guerzoni – trova comunque il suo equilibrio su un periodo ragionevolmente lungo, considerata la ciclicità che caratterizza questi eventi, in parte collegati anche alle condizioni meteorologiche. I contributi versati nel Fondo, inoltre, non sono utilizzati per pagare l’impiego delle risorse interne, tecniche e commerciali, necessarie per la sua gestione che vengono invece remunerate grazie alle efficienze garantite da una gestione omogenea sull’intero complesso degli utenti serviti da Hera che sono oltre un milione. Il Servizio Idrico Integrato, inoltre, non è per legge un servizio la cui gestione si esaurisce all’interno dei perimetri comunali. Per tutti questi motivi, ogni valutazione sul Fondo fughe che parta dai soli dati registrati nei singoli comuni non ha valore utile all’analisi della validità dello strumento”.

A seguito della trasformazione in interpellanza, il consigliere del M5s Marco Rabboni ha posto il problema della congruità del pagamento del contributo al Fondo nei condomini, “nei quali, anche se l’utenza è unica, i 15 euro sono pagati da ogni singolo condomino anche se l’utenza è unica”.

Nella replica, il consigliere Chincarini ha sottolineato che una comunicazione chiara delle opzioni e anche dei dati sul Fondo fughe “mette i cittadini in grado di decidere a ragion veduta, e lo dimostra la relativamente alta percentuale delle rinunce in città, a proposito di un costo messo in bolletta da Hera in modo silenzioso”.