8rapportoAnzianiMoPresentato stamattina al Direttivo allargato dello Spi/Cgil l’8° Rapporto sugli anziani in provincia di Modena. Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri, il sindaco di Carpi e co-presidente Conferenza socio-sanitaria Alberto Bellelli, il prof. Massimo Baldini di Unimore e Bruno Pizzica segretario Spi/Cgil Emilia-Romagna. Il rapporto è diviso in quattro fascicoli: Popolazione – Spi, Associazionismo e Volontariato sociale – Redditi – Servizi socio sanitari.

Per quanto riguarda la Popolazione, c’è una diminuzione dell’attrattività del nostro territorio per effetto della crisi, attenuata solo dalla continua presenza degli immigrati e dall’allungamento della vita. I Comuni della cintura modenese continuano ad avere una dinamica positiva mentre la montagna, Sassuolo, l’Area Nord hanno una dinamica negativa. C’è anche una laicizzazione dei costumi nella nostra provincia: più convivenze, più nati extra-matrimonio, con gli immigrati che stanno diminuendo la loro fecondità (pur rimanendo alta), consolidando un avvicinamento culturale al Nord Europa.

Nel fascicolo Spi, Associazionismo e Volontariato sociale si evidenzia il lavoro sul territorio fatto dalle 50 Leghe Spi Cgil modenesi, che rappresentano e tutelano gli anziani nella loro interezza, nella complessità di una condizione che interagisce con tanti ambiti: dall’abitare, all’ospedale, alla non auto-sufficienza, alla prevenzione e alla coesione nelle comunità.

Nel fascicolo dedicato ai Redditi c’è lo studio fatto dal professor Massimo Baldini (Capp-Dipartimento Economia Unimore) sulla condizione economica dei residenti in Emilia-Romagna durante la crisi. In questi anni il Pil è calato di dieci punti e con essi anche il reddito delle famiglie, hanno tenuto quelle formate da anziani, da over sessantenni, la povertà ha aggredito le famiglie giovani per la perdita del lavoro e meno quelle formate da anziani. L’indice di povertà sui minori è raddoppiato negli anni della crisi. Con la lunghezza della crisi anche per gli anziani però le sicurezze economiche cominciano a vacillare. Ci sono i dati delle pensioni a Modena, che sono 195.000, di cui 154.000 derivanti da contribuzione da lavoro.

Nell’ultimo fascicolo sui Servizi socio sanitari vengono analizzate le risorse impegnate che sono notevoli, di cui il 56% va speso sul territorio, il 41% per gli ospedali e il 3% per la prevenzione. Dai dati si nota uno spostamento di risorse, dall’ospedale al territorio, di qualche unità in %. Si spendono inoltre 86 milioni in spesa farmaceutica, mentre le risorse assegnate da Regione e Governo alla provincia di Modena per garantire i livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea, ovvero ospedali, l’assistenza domiciliare medici di base, ecc…) sono 1.236.273.000 euro sul 2013 per una popolazione di 685.001 abitanti.

Il fascicolo contiene anche un’ampia gamma di dati sui tempi di attesa e la capacità di integrazione dei servizi.