Una buca gli squarcia la gomma dell’automobile, ma la compagnia assicurativa del Comune gira la responsabilità alla ditta appaltatrice per la gestione della rete stradale, che però rifiuta persino di denunciare il sinistro perché gli interventi per chiudere la buca all’orgine del danno non rientrerebbero nel contratto di appalto.
È successo a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, e per dirimere la controversia tra il cittadino, l’amministrazione e la società cooperativa è intervenuto Gianluca Gardini, Difensore civico regionale. Dopo il parere della figura di Garanzia dell’Assemblea legislativa, l’assicurazione del Comune – la stessa della ditta appaltatrice – ha accettato di “provvedere alla liquidazione del danno come da quantificazione fornita”.
Inizialmente però il Comune, attraverso la compagnia assicurativa, aveva fatto sapere che “eventuali responsabilità dell’accadimento sono da ricondurre alla ditta appaltatrice” dal momento che “il Servizio di gestione e controllo del patrimonio comprende la rimozione di eventuali situazioni di pericolo che si possono verificare anche attraverso la chiusura delle buche presenti sulla strada”. Ancora più netta la replica della cooperativa di costruzioni, che “a seguito di istruttoria tecnica” aveva deciso di “non procedere a denunciare il sinistro alla compagnia assicuratrice”. Il cittadino si era allora rivolto nuovamente al Comune e, in assenza di risposta, aveva contattato il Difensore civico regionale.
Dopo aver studiato il caso, Gardini ha invitato il Comune di San Lazzaro a riesaminare l’istanza risarcitoria, non solo perché “la risposta con cui l’agenzia assicuratrice del Comune respinge l’istanza di risarcimento non vale ad escludere la responsabilità del custode della strada, cioè il Comune”, tantomeno “la responsabilità del Comune è esclusa per il fatto di avere appaltato il servizio ad un soggetto terzo, che agisce in nome e per conto del Comune stesso”, ma soprattutto perché “permane in capo al Comune la responsabilità per i danni cagionati dalla cosa in custodia, salvo poi rivalersi sui soggetti che, sulla base di eventuali contratti, ne hanno l’effettiva custodia”. Infine, avverte Gardini, “il metodo in base al quale un cittadino è stato rinviato da un ente all’altro, non ricevendo alla fine alcuna risposta alla propria istanza, appare censurabile sotto il profilo dei principi di trasparenza, economicità, efficienza ed efficacia che devono sempre guidare l’azione amministrativa”.
Per ricevere informazioni, presentare un reclamo o fissare un appuntamento con il Difensore civico o con il personale dell’Ufficio è possibile:
– scrivere una lettera al Difensore civico, all’indirizzo Viale Aldo Moro, 50 – 40127 Bologna;
– compilare il form online all’indirizzo http://www.assemblea.emr.it/garanti/attivita-e-servizi/difensorecivico;
– telefonare al numero 051-5276382 o, in alternativa, al numero verde gratuito anche da rete mobile 800-515505;
– scrivere una mail a difensorecivico@regione.emilia-romagna.it.
Il Difensore (servizio gratuito) risponde a tutte le istanze.
(immagine di repertorio)