Nella tarda serata del 23 settembre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Modena, nel corso di una attività investigativa delegata e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nella persona del sostituto Procuratore dr. Marco Imperato, finalizzata a far luce su un illecito traffico di valori bollati alterati, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per ricettazione un assistente giudiziario in servizio presso la cancelleria del Tribunale di Modena. Le indagini sono iniziate poco prima del periodo estivo, allorquando gli Uffici amministrativi del locale Tribunale hanno proceduto ad una serie di controlli “a campione” sulle marche da bollo apposte sugli atti giudiziari depositati presso le Cancellerie. Accertata l’irregolarità di alcuni dei valori bollati esaminati è scattata la doverosa segnalazione alla Procura della Repubblica, che ha delegato le Fiamme Gialle modenesi per le relative indagini. I conseguenti approfondimenti investigativi, supportati anche dal ricorso all’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di delineare nell’ambito dell’illecito traffico la centralità della figura di un assistente giudiziario in servizio presso la ricezione atti del Tribunale, capace di soddisfare le ordinazioni di alcuni compiacenti avvocati che, grazie all’uso dei valori bollati alterati da utilizzare sugli atti depositati, potevano così contare su sensibili risparmi delle spese, probabilmente ribaltando comunque sul cliente il costo del valore bollato che avrebbero dovuto acquistare. Sfruttando il “servizio parallelo” fornito dall’assistente giudiziario infedele, marche da bollo acquistate con un minimo esborso pari a 0,20 centesimi di euro si trasformavano in tagliandi con un valore sensibilmente superiore, anche nell’ordine delle centinaia di euro, consentendo così una notevole evasione dell’imposta di bollo da parte dei professionisti coinvolti.
Il passo investigativo successivo compiuto dai Finanzieri modenesi è stato l’individuazione dei canali di approvvigionamento di valori alterati da parte del dipendente del Tribunale di Modena. Al termine del periodo di sospensione estiva delle attività giudiziarie e con la ripresa avvenuta nel mese di settembre, le indagini si sono concentrate su un soggetto di origine campana, già arrestato in passato e con numerosi precedenti penali tra i quali anche associazione a delinquere, truffa e ricettazione. nella persona del pregiudicato campano, fino all’acquirente finale, rappresentato dall’avvocato di turno che, di volta in volta a seconda della necessità, si rivolgeva al venditore, nella persona dell’assistente in servizio alla Cancelleria del Tribunale. Per acquisire prova inconfutabile del coinvolgimento dei due principali responsabili dell’illecito traffico i militari hanno sfruttato l’ennesima ordinazione di marche alterate avanzata al dipendente del Tribunale, che ovviamente provvedeva a “girare” la richiesta al proprio fornitore, come avviene in qualunque altra transazione di tipo lecito.
Dopo aver pedinato l’autovettura dell’assistente giudiziario che si era recato a ritirare quanto ordinato, i militari hanno provveduto a fermare e sottoporre a controllo lo stesso e la moglie, che lo accompagnava nel tragitto. Su specifica richiesta i due esibivano i valori bollati appena ritirati, talmente freschi di stampa da evidenziare “sbavature” dell’inchiostro utilizzato per la ristampa. Oltre a quelli datati 23 settembre venivano rinvenute anche altre marche, che dagli accertamenti eseguiti nell’immediatezza presso gli Uffici del Nucleo di polizia tributaria, risultavano tutte alterate nel valore. In totale venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro valori abilmente alterati per un ammontare di oltre 5.000 euro. Di concerto con l’Autorità Giudiziaria delegante si precedeva dunque all’arresto in flagranza per ricettazione del responsabile ed alla segnalazione a piede libero per il medesimo reato della coniuge che lo accompagnava. Contestualmente, i militari sottoponevano a perquisizione l’abitazione del pregiudicato presso il quale si era rifornito poco prima l’assistente giudiziario, sequestrando una striscia di una trentina di marche da 0,20 e 0,50 centesimi di euro pronte per essere modificate nel valore a seconda della richiesta, n. 3 computer ed una stampante ad alta definizione utilizzati per compiere l’illecita alterazione dei valori e denunciandolo a piede libero per il reato di alterazione di valori di bollo. Le indagini sono proseguite in data 24 con la perquisizione degli studi degli avvocati coinvolti nella compravendita scoperta dalla Guardia di Finanza, alla ricerca di ulteriori eventuali valori ancora nella loro disponibilità.