CarabinieriA bordo di due biciclette bazzicavano i parchi e le aree pedonali della città per vendere l’eroina in pietra! L’hanno scoperto i Carabinieri dell’ Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia che nella tarda serata di ieri hanno arrestato due nordafricani in possesso di un “pedigree” di tutto rispetto in materia di compravendita di stupefacenti come peraltro rilevabile dai loro numerosi precedenti figuranti in banca dati. Le segnalazioni giunte in caserma riferivano della presenza in un parco cittadino di due ragazzi sospetti che si muovevano in bicicletta fermandosi di tanto in tanto a parlare con altri giovani con i quali avvenivano scambi sospetti. Per questo motivo i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia, si sono muniti di Mountain Bike e per alcuni giorni hanno pattugliato i parchi e le aree pedonali cittadini sino a scorgere ieri sera, in prossimità del parco del gelso, due nordafricani, noti perché precedentemente arrestati per stupefacenti dagli stessi militari, che alla vista dei Carabinieri si allontanavano. Seguiti con discrezione dai Carabinieri, venivano notati introdursi in un’area con dei casolari abbandonati posti nei pressi di Via Chopin dove venivano raggiunti dai carabinieri che accedendo nell’0parea notavano le due biciclette abbandonate e nascoste tra l’erba. Notando i militari i due si davano ala fuga venendo inseguiti dai Carabinieri che notavano durante la fuga i due sbarazzarsi di un involucro. Una volta presi i Carabinieri percorrevano a ritroso la strada recuperando l’involucro risultato contenere 13 grammi di eroina in pietra costituita da scaglie di varie dimensioni. In disponibilità dei due 190 euro in contanti e due telefoni cellulari che hanno continuato a suonare anche in presenza dei carabinieri che hanno registrato decine di chiamate non risposte. Utenze quelle chiamanti ora al vaglio dei Carabinieri che intendono documentare il giro dei pusher. I due, identificati in B.M.  23enne ed H.F. 22enne, entrambi domiciliati a Reggio Emilia, venivano quindi condotti in caserma dove alla luce di quanto accertato venivano dichiarati in stato d’arresto e ristretti a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Questa mattina compariranno davanti al Tribunale di reggio Emilia per rispondere delle accuse a loro contestate. L’H.F. da qualche giorno era stato scarcerato e beneficiava dell’obbligo di firma per reati della stessa natura.