E’ stato firmato oggi un accordo quadro innovativo al Tavolo per la salvaguardia del patrimonio produttivo riguardante l’azienda Mondi Silicart Srl del Gruppo internazionale Mondi, presieduto dal Vicesindaco della Città metropolitana di Bologna Daniele Manca, alla presenza dei rappresentanti del Comune di Anzola Emilia, delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti aziendali.
Nell’accordo, Istituzioni e Sindacati prendono positivamente atto dell’incarico conferito da Mondi Silicart ad un advisor, finalizzato a trovare soluzioni per la reindustrializzazione del sito di Anzola in cui sono occupati complessivamente 49 dipendenti. Inoltre, Mondi Silicart si impegna a utilizzare tutte le soluzioni tecniche di accompagnamento dei lavoratori attraverso l’attivazione di ulteriori ammortizzatori sociali eventualmente disponibili ai sensi della normativa.
Quasi un anno fa (novembre 2014), l’azienda aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo comunicando la decisione di chiudere lo stabilimento di Anzola a causa della sovracapacità produttiva del gruppo e della tendenza dei clienti ad investire in impianti interni, dichiarando inoltre che la linea produttiva dello stabilimento bolognese non era competitiva.
Da allora, il Tavolo di salvaguardia ha costantemente monitorato la situazione da vicino, approfondendo diverse modalità di intervento per la salvaguardia dell’occupazione e il mantenimento del sito produttivo. Si è quindi arrivati oggi alla condivisione di un accordo che delinea un percorso che può rappresentare un modello da condividere anche in altre situazioni di crisi.
Al termine dell’incontro il Vicesindaco della Città metropolitana Daniele Manca ha dichiarato: “Con l’accordo quadro di questa mattina si pongono le basi affinché il sito di Anzola possa trovare una continuità produttiva che consenta di salvaguardare l’occupazione, a vantaggio dell’intero territorio; ritengo inoltre che l’accordo siglato rappresenti un esempio di come la Città metropolitana può agire, in stretta connessione con i Comuni, per definire politiche attive di promozione del territorio e della occupazione, nelle situazioni con prospettive di delocalizzazione e chiusura. Auspico che questo ed altri casi concreti su cui abbiamo iniziato ad operare in questi mesi possano rappresentare la base su cui condividere con la Regione Emilia-Romagna le politiche pubbliche per l’attrattività del territorio metropolitano”.