Una schiera di autorevoli studiosi italiani e stranieri, tra storici dell’arte, storici della scienza e storici dell’editoria, parteciperà al convegno organizzato dal Museo di Palazzo Poggi dell’Università di Bologna intitolato Ulisse Aldrovandi: Libri e immagini di storia naturale nella prima Età moderna, che si terrà nella Sala di Ulisse dell’Accademia delle Scienze di Bologna giovedì 17 e venerdì 18 settembre prossimi.
Ulisse Aldrovandi (1522-1603) fu uno tra i più importanti naturalisti della sua epoca, secondo Linneo e Buffon addirittura il fondatore della Storia naturale moderna. Professore all’università, si cimentò nella straordinaria impresa di catalogazione della realtà naturale – di quella vista dal vivo e di quella immaginata –, che lo scienziato affidava ai volumi della sua Storia Naturale, ma, prima ancora, a un “teatro” o “microcosmo di natura” che gli permetteva di riunire, nello spazio chiuso del museo, creato entro le mura della propria casa, la raccolta ordinata e la raffigurazione completa degli esseri che popolano i tre regni della natura: rocce, piante e animali. Aldrovandi affidò alle illustrazioni un ruolo centrale nell’ambito della sua ricerca: esse servivano a mostrare le «cose di natura» nella loro interezza e nel loro stato ottimale e conferivano così ai reperti conservati nel Museo piena validità scientifica. Quelle stesse figure, eseguite a tempera o all’acquerello da vari artisti, permettevano ad Aldrovandi di vedere tutta la realtà naturale. Una volta riprodotte con la tecnica xilografica nei volumi della Storia Naturale (comprendente 13 volumi), le immagini riuscivano nell’intento di «far vedere» tale realtà a tutti i lettori e di fornire una compiuta dimostrazione di quanto esposto nel testo scritto.
La prima giornata del convegno sarà interamente dedicata allo studio delle immagini realizzate dalla bottega artistica che lavorò sotto il diretto controllo di Aldrovandi. I relatori si soffermeranno su alcuni particolari delle illustrazioni, altri sui generi raffigurati e altri ancora sulla circolazione e la fortuna delle “figure aldrovandiane” in vari ambiti. Nella seconda giornata verrà invece affrontato l’aspetto più strettamente editoriale della sua impresa: l’opera di Aldrovandi ebbe infatti larga diffusione nell’Europa del ‘600 e servì come modello per molti autori a lui successivi. Il convegno è nato dalla volontà di far conoscere il grande patrimonio storico scientifico lasciato in eredità da Aldrovandi, oggi principalmente conservato al Museo di Palazzo Poggi. In particolare verrà annunciato il pressochè totale completamento della catalogazione delle quasi 3800 matrici xilografiche originali che servirono per la stampa dei 13 volumi della storia naturale aldrovandiana. Un patrimonio unico, in grado di aggiungere valore a ogni museo del mondo.