Popolani, nobili, banditi, consiglieri e amministratori, tra liste e cronache. La gente di Modena dal 1261 al 1816, come veniva registrata nei documenti oggi in archivio.
Inaugura venerdì 18 settembre alle 18, ma sarà già visitabile dalle 9 e fino alle 23, la mostra “Cognome e nome, registri e genealogie della città di Modena”, a cura di Franca Baldelli, organizzata dall’Archivio Storico del Comune di Modena in occasione del Festival Filosofia 2015 sul tema “Ereditare”. L’istituto culturale di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino, al primo piano dello scalone che porta ai Musei civici e alla Galleria Estense, esporrà nei tre giorni del festival e a seguire fino al 30 settembre, documenti dei diversi fondi “demografici” conservati nella propria sede.
In mostra si potranno vedere il “Magna massa populi civitatis Mutine”, 1261-1469 con liste di cittadini suddivise per categorie – nobili, popolani, consiglieri “populi”, banditi; il “Liber Privilegiorum”, 1753-1816, contenente privilegi di cittadinanza ed attestati di nobiltà; la “Cronaca” di G. B. Spaccini, 1539-1554; l’albero genealogico di famiglie modenesi; il “Catalogo delle famiglie di Modena”, 1573-1673, e al centro della mostra sarà il “Libro d’oro dell’Ill.ma Comunità di Modena” che racchiude, in un prezioso volume recentemente restaurato, il nome dei cittadini che amministrarono per lungo tempo la città. In questa occasione sarà possibile sfogliare il “Libro” anche se solo virtualmente.
L’elenco di famiglie candidate alla gestione del “Pubblico” esisteva, fin dai primordi del secolo XVII, sotto il nome di Catalogo delle famiglie conservatorie. Fu rinnovato nel 1746 e, ancora, nel 1765 quando prese il nome di Libro d’Oro. Con la venuta in Italia di Napoleone e l’avvento della Repubblica nelle nostre province, il Libro d’Oro fu bruciato sulla pubblica piazza il 26 maggio 1797, a conferma della decretata abolizione dei privilegi della nobiltà e di ogni distinzione di classe, e ad impedimento del loro eventuale risorgere. Con la dominazione Austro-Estense, però, il Libro d’oro venne riconosciuto come indispensabile per definire l’impegno delle famiglie meritevoli di tale onorificenza. Francesco IV, con chirografo del 2 gennaio 1816, ne dettò le regole da seguire per le iscrizioni e per le variazioni per morte o per indegnità in corsa.
Dopo i tre giorni del festivalfilosofia con aperture straordinarie anche serali fino alle 23 sabato e alle 22 domenica, la mostra resterà visitabile fino al 30 settembre da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12 e al giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17. L’ingresso è sempre gratuito.
Informazioni sul sito web del festivalfilosofia (www.festivalfilosofia.it).