La compiacenza di 6 autotrasportatori dotati di falsi documenti di trasporto emessi da un’esistente ditta e quella di un gommista reggiano congiunta alla probabile regia di un spedizioniere internazionale e la truffa è servita. In questo modo infatti otto indagati hanno “deviato” il carico di una decina di container facendo sparire nel nulla migliaia di pneumatici per autotrazione per un valore di 500.000 euro che partiti da Porto Marghera erano destinati ad un’azienda del nord Italia, vittima del raggiro. Parte del provento della maxi truffa, ovvero circa 400 penumatici per carrelli allevatori, sono stati recuperati dai Carabinieri di Castellarano che, durante un servizio di controllo del territorio, hanno sorpreso gli indagati scaricare uno dei container stoccando i pneumatici nel deposito di un azienda del paese. Con l’accusa di ricettazione i Carabinieri della Stazione di Castellarano hanno denunciato alla Procura reggiana 6 autotrasportatori (un 35enne e un 37enne della provincia di Messina, un 36enne, un 34enne ed un 27enne siciliani d’origine e residenti nel reggiano ed un sesto in corso d’identificazione), un gommista 46enne modenese e un spedizioniere internazionale 50enne veneziano quest’ultimo accusato anche di truffa.
Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri di Castellarano l’azienda vittima del raggiro aveva commissionato allo spedizioniere veneto il trasporto di pneumatici per autotrazione del valore di 500.000 euro. Quest’ultimo attraverso una rete di autotrasportatori siciliani compiacenti aveva fatto sparire nel nulla il carico dei nove container. Un container, con all’interno 400 pneumatici per un valore di 50.000 euro, è tuttavia finito nelle mani dei Carabinieri di Castellarano che durante un servizio di controllo del territorio hanno sorpreso alcuni degli odierni indagati scaricare in un’azienda compiacente del paese il carico. Quindi l’esito die primi accertamenti che ha portato a constatare la falsità dei documenti di trasporto e in seconda battuta l’illecito giro d’affare dei penumatici provento di una maxi truffa. Le indagini ora proseguono per verificare, come si ritiene, quale altro maxi raggiro gli odierni indagati abbiano commesso e quali basi, oltre a Reggio Emilia avevano per stoccare la mere provento delle truffe.