La delibera di indirizzi del Consiglio comunale di Modena per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate che, oltre all’avviso pubblico per la presentazione della candidature, prevede anche l’audizione, da parte della commissione consiliare competente, dei candidati che acconsentono è stata approvata nella seduta consiliare di giovedì 10 settembre. La delibera, che aggiorna quella approvata lo scorso febbraio, ha ottenuto il voto favorevole Pd, Sel, Futuro a sinistra, Per me Modena (astenuti Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Ncd e Cambiamodena).
Aprendo il dibattito per il Pd, il capogruppo Paolo Trande ha espresso soddisfazione “per il percorso che concludiamo oggi con questa approvazione perché, nei limiti imposti dalla legge, abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo proposti di aprire ai cittadini la possibilità di candidarsi e, contemporaneamente, di rendere più trasparente e tracciabile il procedimento anche attraverso la pratica della rendicontazione delle scelte: chi le ha fatte ne spiega il motivo e se ne assume la responsabilità politica”. Fabio Poggi ha affermato di non avere dubbi “che il nostro mandato come Consiglio fosse chiaro e che sia stato recepito. Credo che non si potesse andare oltre quanto è stato scritto dai tecnici. Ma il nostro impegno politico non viene meno e continuerà anche nel sollecitare la convocazione dei candidati per le audizioni”.
Apprezzando “lo sforzo per la trasparenza e il segnale di apertura su un tema così delicato”, Antonio Montanini di CambiaModena si è chiesto se “ha ancora un senso che l’Amministrazione, attraverso le nomine, ricopra un ruolo così pregnante nella gestione dell’economia e delle attività industriali”. Montanini ha proseguito argomentando che “accanirsi sulla presenza del pubblico in enti che amministrano milioni di euro genera rischi come quello che stiamo affrontando e cioè che i nominati, invece di rappresentare tutti i cittadini, ne rappresentino pochi. Chiedo quindi – ha concluso – di fare un passo indietro quando il ruolo pubblico non sia necessario per tenere in piede l’ente in questione”.
Mario Bussetti (M5s) ha presentato un ordine del giorno che prevedeva di dare anche ai consiglieri la facoltà di chiedere, con le stesse modalità della richiesta di commissione straordinaria, la convocazione della commissione per l’audizione dei candidati che è stato bocciato con il voto contrario di Pd, Sel e Futuro a sinistra (“a favore solo i promotori e Ncd; astenuti Per me Modena, Forza Italia e Cambiamodena). Nell’intervento successivo, il consigliere ha definito la delibera, “che pure presenta aspetti positivi, come la montagna che ha partorito il topolino. Anche in questa circostanza il ruolo del Consiglio comunale è stato svilito: sappiamo che certe facoltà non sono previste, ma quello che volevamo fare con l’ordine del giorno era lasciare un segno politico senza dare obblighi a nessuno”.