Come noto, Modena vuole anticipare i tempi delle misure necessarie ad abbattere gli inquinanti in Emilia-Romagna, introducendo il blocco ai mezzi Euro 3 dal prossimo ottobre. «Peccato che la misura, che vorrebbe cercare di abbattere le emissioni inquinati della città, non si accompagni con alcun provvedimento o incentivo a sostegno del cambio dell’auto da parte dei cittadini, costretti al pendolarismo e impossibilitati ad acquistare un’automobile nuova». Ne sono convinti il consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Bargi, e quello locale, Luca Bagnoli. I quali, dopo avere lanciato l’allarme nelle scorse settimane, hanno portato ora un’interrogazione all’Assemblea legislativa a firma dello stesso Bargi «Nelle norme tecniche di attuazione – sottolineano Bargi e Bagnoli – sono previsti incentivi, anche alle imprese, aventi per oggetto la diffusione di nuove tecnologie, anche per migliorare la qualità dell’aria.» Insomma, il provvedimento potrebbe comprendere anche le vetture Euro 3, che sono circa 22mila nella sola zona di Modena, mentre il resto della provincia e altre città non hanno ancora deciso nulla in proposito. «Il numero di questi veicoli nei Comuni sopra i 30mila abitanti – spiegano Bargi e Bagnoli – pare superiore alle 70mila unità. Tantissimi. Faccio notare che l’immediata applicazione del provvedimento anti-inquinamento nel solo Comune di Modena, colpirebbe diverse famiglie di lavoratori, comportante un aggravio economico insostenibile, in un periodo di crisi. Dato che il valore delle auto Euro 3 verrebbe automaticamente azzerato da questo frettoloso provvedimento. Chiedo, pertanto, alla Giunta regionale se intenda concedere incentivi per i Comuni che dal 1° ottobre renderanno effettivo il blocco».