Sono inaccettabili le posizioni del Governo sulle pensioni dichiarate ieri in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
In pratica il Governo vuole mettere in atto un vero e proprio scippo del Fondo esodati che doveva servire a finanziare la 7° salvaguardia e dare risposta a 50.000 persone in attesa da diversi anni di andare in pensione, dopo i danni delle Riforme Fornero e Sacconi.
Sino a pochi giorni fa, c’era infatti l’impegno del Governo a destinare i risparmi di spesa realizzati sulle 6 precedenti salvaguardie, ad una nuova misura di salvaguardia, mentre invece in questa ultima Commissione il Ministro delle Finanze ha dichiarato che queste risorse non sono più disponibili perché già riconfluite nel bilancio dello Stato.
Anche a Modena questa notizia ha creato allarme e sconcerto tra gli “esodati” in attesa di rientrare in quest’ultima salvaguardia. Sono infatti state tante le persone che si sono rivolte al patronato Inca Cgil nella speranza di poter rientrare in un’ulteriore salvaguardia, e che ora si trovano spiazzati.
Immediata la reazione del Comitato Esodati nazionale, a cui aderisce anche il Comitato modenese, che nei prossimi giorni organizzerà un presidio davanti al MEF a Roma che avrà il sostegno anche della Cgil.
Sempre in Commissione Lavoro un’altra “doccia fredda” ha riguardato il mancato prolungamento della cosiddetta “opzione donna”, cioè la possibilità di anticipare il pensionamento per le donne accettando una penalizzazione sull’assegno. Anche su questo strumento di flessibilità il Governo ha fatto marcia indietro, ritenendo troppo oneroso l’impegno di spesa per prorogare la misura sul 2015 e il 2016.
La Cgil controbatte che per applicare la misura sino al 31.12.2015 esistono già le coperture finanziarie ed è necessario che il Governo assuma come priorità il reperimento di nuove risorse anche per anni successivi.
Non si può fare flessibilità a costo zero sulle pensioni, occorre invece evitare che per cancellare Imu e Tasi si drenino le risorse necessarie per dare risposte alle persone che sono in attesa della pensione dopo tanti anni di lavoro aprendo così anche all’ingresso dei giovani. Non si possono annunciare tagli demagogici alle tasse sulla casa e rinunciare a fare equità sociale.
(Tamara Calzolari, responsabile Welfare segreteria Cgil Modena)