Con l’incontro di oggi (il successivo è già stato fissato per il 29 settembre) le imprese cooperative si impegnano a individuare soluzioni legali, amministrative e operative che consentano – nella fase transitoria precedente la realizzazione del piano – di garantire l’attività produttiva e l’assolvimento degli ordini senza soluzioni di continuità, anche nell’ambito delle procedure concorsuali attuali. Il piano industriale, e il conseguente piano organizzativo, sarà oggetto di presentazione e confronto negoziale all’interno del tavolo della crisi. “Sempre in quella sede – ha aggiunto l’assessore – verranno valutati gli impatti sull’occupazione, e saranno individuati gli strumenti di protezione del reddito più adeguati alla salvaguardia dei lavoratori”. La Regione e le istituzioni locali si impegnano inoltre a costituire specifici tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali e con le imprese cooperative coinvolte, in modo da individuare possibili processi di riconversione industriale, al fine di preservare il livello attuale di occupazione. “La Regione – ha concluso Costi – metterà in atto tutti gli strumenti di cui dispone per sostenere l’operazione dl rilancio delle attività di produzione”.
Verso un piano di riorganizzazione delle imprese cooperative del settore degli infissi e dei serramenti. E’ la prospettiva delineata oggi in Regione al tavolo per la crisi di Open.Co (Modena e Reggio Emilia) e Lavoranti in legno (Ferrara), istituito il 31 luglio scorso in viale Aldo Moro. All’incontro, convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, erano presenti i rappresentanti delle istituzioni locali di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, delle organizzazioni sindacali, di Legacoop Emilia-Romagna, e i presidenti di Open.Co e Lavoranti in legno. Il piano di riorganizzazione, illustrato da Legacoop Emilia-Romagna e condiviso dalle imprese cooperative, prevede il coinvolgimento degli stabilimenti di Open.Co., Lavoranti in legno ed eventuali altre cooperative. “Il piano – sottolinea l’assessore Costi – indica un percorso coerente con i contenuti dell’accordo regionale sulla filiera delle costruzioni del 2 aprile scorso, ed ha l’obiettivo di preservare tutti i siti produttivi esistenti, attraverso processi di integrazione e specializzazione”.