In previsione delle limitazioni alla circolazione previsti dal PAIR regionale che dovrebbero entrare in vigore il 1 ottobre prossimo per contrastare l’inquinamento atmosferico nelle nostre città, Confcommercio Emilia Romagna e Confesercenti Emilia Romagna chiedono la sospensione di alcuni provvedimenti che, oltre a non migliorare la qualità dell’aria, rischiano di pesare negativamente sull’economia delle attività commerciali presenti, in particolar modo, nei centri storici.
Le due Associazioni di categoria chiedono innanzitutto di non aggiungere ulteriori penalizzazioni rispetto all’anno scorso, quali ad esempio l’ipotesi di bloccare gli autoveicoli diesel euro 3, compresi quelli commerciali, e di eliminare completamente nel mese di dicembre le domeniche ecologiche, che rischiano di pesare sui consumi in un periodo troppo importante per l’attività della rete distributiva. Quanto all’ampliamento delle zone pedonali, Confcommercio e Confesercenti dell’Emilia Romagna ritengono inapplicabili e penalizzanti gli ampliamenti “tout court” della ZTL e delle aree pedonali, se non in presenza di precise strategie che comprendano anche parcheggi adeguati e concertazione con gli operatori delle rispettive zone, e comunque ritengono che l’attuale previsione del PAIR non tenga in alcun conto delle profonde diversità che caratterizzano i centri storici della nostre città.
Su questo Confcommercio e Confesercenti propongono un Tavolo di coordinamento con le associazioni di categoria per valutare i provvedimenti in merito.
Il presidente di Confcommercio Emilia Romagna Ugo Margini sottolinea che “queste ulteriori restrizioni ci confermano che purtroppo ancora una volta, nonostante le continue denunce e sollecitazioni delle nostre Associazioni, non sono state adottate misure strutturali per il problema dell’inquinamento atmosferico, che continua ad essere affrontato, da dieci anni a questa parte, secondo un approccio emergenziale dannoso per il sistema economico, e che per di più non produce benefici durevoli per il territorio, come dimostra l’esperienza del passato. Le nuove restrizioni finiscono per colpire soprattutto le attività commerciali dei Centri Storici, come sempre le più penalizzate dai provvedimenti di limitazione del traffico. Anche per quanto riguarda le ZTL, sono necessarie maggiore flessibilità ed accortezza nella definizione delle zone a traffico limitato, per evitare di ingessare completamente la circolazione nel cuore delle nostre città a discapito delle aree centrali, che al contrario andrebbero valorizzate”.
Per il presidente di Confesercenti E.R. Roberto Manzoni: “come sempre poco è stato fatto per migliorare la qualità dell’aria a livello strutturale, per cui chiediamo che non ne debbano pagare le conseguenze i commercianti delle nostre città. Comprendiamo, ovviamente, la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini e l’opportunità di un progressivo ammodernamento degli autoveicoli, compresi quelli commerciali. Ciononostante, non si può chiedere in un periodo di profonda crisi che gli imprenditori si debbano accollare anche una spesa così significativa, tenuto conto che i veicoli diesel euro 3 incriminati sono ancora in circolazione numerosi. Relativamente invece alle zone pedonali, queste hanno senso solo se accompagnate da parcheggi e mezzi pubblici adeguati, in modo da non desertificare i nostri centri storici già così in difficoltà”.