Proseguono gli interventi previsti dal Piano di sorveglianza e controllo della malattia di West Nile, infezione virale trasmessa attraverso la puntura di zanzara e che ha l’uomo tra i possibili ospiti finali. Il sistema di sorveglianza, attivo da maggio, ha rilevato una circolazione del virus in zanzare comuni nelle province di Bologna, Ferrara, Piacenza, Reggio Emilia, Parma e anche a Modena. Nella nostra provincia, nelle ultime due settimane, sono stati registrati i primi cinque casi del 2015, di cui quattro di malattia neuroinvasiva e uno con sintomatologia più lieve (in base agli esami di laboratorio due casi sono stati classificati come confermati e tre come probabili). Due pazienti sono ancora ricoverati nell’Ospedale Ramazzini di Carpi, mentre gli altri tre sono già stati dimessi. Tutti risiedono nell’Area Nord della nostra provincia e precisamente tre a Carpi, uno a Novi e uno a Concordia.
Da alcuni anni la Regione Emilia-Romagna ha attivato un sistema di sorveglianza sulla circolazione nei nostri territori del virus responsabile della West Nile Disease. Viene ricercato il virus negli uccelli e nelle zanzare con metodi di laboratorio altamente specializzati. Inoltre nel periodo primaverile ed estivo i reparti ospedalieri che ricoverano persone con determinate manifestazioni neurologiche provvedono ad eseguire test di laboratorio per accertare od escludere la diagnosi di malattia di West Nile. In questo modo, in presenza di un rischio per questa malattia, Regione, Comuni e Aziende USL provvedono ad attivare le attività preventive.
È importante che i cittadini continuino ad adottare misure di protezione dalle punture di zanzara per impedire la possibilità, pur non frequente, di essere infettati dal virus West Nile. I Comuni hanno attivato interventi straordinari contro gli insetti adulti, in caso di manifestazioni all’aperto in ore serali che comportino la presenza di molte persone. Continua inoltre il controllo entomologico e veterinario in tutta l’Emilia-Romagna, con catture di zanzare e uccelli selvatici per raccogliere maggiori informazioni sull’entità della circolazione virale.
Cosa fare per proteggersi dalle punture di zanzare
Le misure per proteggersi vanno applicate, in considerazione delle abitudini crepuscolari di questo insetto, nelle ore serali-notturne (da maggio a novembre). All’interno degli edifici il metodo più efficace è l’utilizzo di zanzariere, a maglie strette, applicate a porte-finestre e finestre, ma anche direttamente sul letto; in alternativa, è possibile utilizzare, sempre con le finestre aperte, zampironi o apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Nei luoghi all’aperto dovrebbero essere indossati indumenti di colore chiaro – quelli scuri o colorati sono più attrattivi per gli insetti – che coprano il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi). Vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba in quanto attraggono gli insetti.
Un buon livello di protezione è assicurato dall’uso di repellenti cutanei per uso topico (direttamente sulla pelle). Le sostanze repellenti applicate sulla cute ostacolano, infatti, il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendo ai sensori delle zanzare di intercettare i vasi sanguigni.
Questi prodotti vanno applicati sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto. Occorre ripetere il trattamento dato che i prodotti evaporano rapidamente e vengono eliminati con la sudorazione.
Nell’uso di questi prodotti bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e va adottata grande cautela con i bambini o su pelli sensibili. I repellenti non vanno applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa; possono essere invece spruzzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo.
Malattia e virus West Nile
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona.
I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito internet dell’Azienda USL di Modena www.ausl.mo.it