Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante durante il servizio di controllo del territorio ha effettuato accurate verifiche nella zona della stazione dei treni e all’interno della stessa.
Gli agenti hanno proceduto all’identificazione di un gruppo di persone che stazionava sotto la pensilina esterna senza apparente motivo; tra questi vi era una donna, già nota alle forze dell’ordine, tale G.D., classe 1987, con numerosi precedenti penali a proprio carico, che stava discutendo animatamente con un’altra persona. Al termine del controllo il gruppetto di senza tetto è stato invitato ad allontanarsi dalla zona.
Intorno alla mezzanotte, la Sala Operativa, allertata da una telefona al 113, ha inviato una pattuglia presso la Stazione Ferroviaria. Era stata segnalata la presenza di una ragazza, appena scesa da un treno in transito, la quale in stato di agitazione aveva lanciato per terra la custodia di un telefono cellulare cercando nel contempo di spegnere il dispositivo, nonostante lo stesso continuasse a suonare e finendo per nasconderlo all’interno di uno stivale.
Grazie alle indicazioni del richiedente l’intervento, gli agenti sono riusciti ad individuare la donna e a fermarla. La ragazza identificata per G.D., la stessa che nel pomeriggio stazionava sotto la pensilina della stazione unitamente ad altri soggetti poco raccomandabili, dopo parecchie insistenze ha consegnato il cellulare in suo possesso, affermando di appartenerle.
G.D., stante i numerosi precedenti di polizia e essendo evidente la provenienza illecita del cellulare, il cui PIN d’accesso era sconosciuto alla donna, è stata accompagnata presso la Questura per ulteriori accertamenti.
Nel frattempo, è stato contattato il capotreno del convoglio dal quale la ragazza era scesa, il quale ha riferito che un dipendente delle FF.SS., in servizio su quel treno, si era accorto della sottrazione del proprio cellulare, ma non era riuscito a bloccare la donna prima che il treno ripartisse da Modena.
Alla luce di quanto sopra, G.D. è stata trattenuta presso le locali celle di sicurezza in stato di arresto, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.