Venerdì 7 agosto 2015, alle ore 20.00, a Rovereto s/S, presso il monumento ai caduti in Piazza Papa Giovanni XXIII si terrà la commemorazione del 71° anniversario della cosiddetta “Strage degli intellettuali”. La commemorazione è a cura della sezione Anpi di Rovereto e del Comune di Novi di Modena, la cerimonia sarà accompagnata dalla corale di Carpi Violenti piovaschi che eseguirà canti partigiani.
Il 7 agosto 1944 Rovereto fu teatro di una strage perpetrata dalle Brigate nere dietro ordine del Federale di Modena Giovanni Tarabini Castellani. La rappresaglia fu scatenata dall’uccisione, avvenuta qualche giorno prima in Via Mazzarana, a S.Antonio, del cantoniere stradale Bartoli Arturo, iscritto al Partito Fascista. La mattina del 5 agosto le Brigate nere prelevarono dalle loro abitazioni vari antifascisti: a Novi il mezzadro Jonas Golinelli, Canzio Zoldi, che manteneva i contatti con gli emigrati politici in Francia e raccoglieva per loro fondi, e il Dr. Francesco Maxia noto antifascista; a S.Antonio il mezzadro Luigi Manfredini e il figlio di vent’anni Silvio; a San Possidonio il prof. Alfredo Braghiroli Direttore dell’Archivio di Stato di Modena; a Vallalta di Concordia Aldo Garusi. La destinazione finale del gruppo fu Mirandola dove furono aggiunti il prof. Roberto Serracchioli, insegnante al liceo di Mirandola e il prof. Barbato Zanoni di Concordia.
Alle 3 di mattina del 7 agosto, i prigionieri, a cui non era mai stato comunicato il motivo del fermo, furono allineati sul fianco destro della chiesa dove il plotone d’esecuzione li falciò con raffiche Aldo Garusi, creduto morto, riuscì a fuggire ma morì, il 22 agosto, all’ospedale di Mirandola a causa delle ferite riportate. La strage è conosciuta anche come “Rappresaglia degli intellettuali” perché quattro dei fucilati erano personaggi di spicco del panorama culturale di quegli anni. L’efferato episodio rimane tuttora poco chiaro.