Ancora tanti appuntamenti musicali per questa terza edizione di Artinscena, che prosegue fino al 4 ottobre. Domani martedì 4 agosto giornata particolarmente ricca: a Guiglia, presso la Corte del Castello, a partire dalle ore 21.30 si svolge l’esplorazione sonora tra musica antica e musica dei popoli dell’Ensemble Musica Officinalis, che si esibisce in “Rosa Bianca e Vermiglia”.
La voce di Catia Gianessi, accompagnata da Gabriele Bonvicini con nyckelharpa, ghironda, bouzouki, Igor Niego che si esibirà con kaval, flauti dritti, gaida bulgara, percussioni, Walter Rizzo con bombarde, musa polifonica, bouzouki e l’esibizione di Roberto Romagnoli (tapan, duf, attore), renderà omaggio alla propria terra, rimanendo nel solco della musica antica e tradizionale.
L’Ensemble si esibisce in una rosa di brani da vari repertori che vanno dai Carmina Burana al Laudario di Cortona del 1200, passando attraverso la musica sacra e popolare del Sud Italia. È soprattutto da quell’ultimo latino del XIII secolo che prendono spunto per addentrarsi nelle note più dolci e rarefatte delle laude italiane in volgare. L’intento è di trasmettere al pubblico un senso di appartenenza a quella musica sacra, i cui soggetti, seppur “alti” ed emblematici come il Cristo o la Vergine, vengono in realtà dipinti nella loro umanità, con un linguaggio semplice e universale proprio della gente comune, come quel popolo cui San Francesco si rivolgeva. Il carattere degli arrangiamenti connota il desiderio di plasmare liberamente la materia emotiva della musica, accostando in modo audace stili e generi di epoche diverse. Ne risulta un concerto unico, uno spettacolo che coinvolge il pubblico, catturato oltre che dalle musiche, dagli strumenti e dai musicisti, anche dalla comunicazione gestuale e verbale.
Martedì 4 agosto Artinscena è anche a Carpi, in Piazza Garibaldi. A partire dalle ore 21.00 l’Eos Quartet – composto daMatteo Salerno al flauto, Aldo Capicchioni al violino, Aldo Zangheri alla viola e Fabio Gaddoni al violoncello – si esibisce in Is this Just Fantasy?,dagli U2 ai Deep Purple. Il verso della celebre canzone dei Queen Bohemian Rapsody, contenuta nell’album A Night At The Opera, riassume bene lo spirito con cui l’Eos Quartet si è dedicato a questo progetto musicale fin dall’inizio; per loro infatti si tratta di una fantasia, una sorta di gioco con cui avvicinano per un momento mondi apparentemente estranei ai loro strumenti come il Rock, l’Hard Rock, l’Heavy Metal ed il Pop. In scaletta capolavori indiscussi di gruppi che hanno fatto la storia della musica a cominciare dalle rock band inglesi Beatles, Led Zeppelin, Deep Purple, The Police, Queen per poi passare agli irlandesi U2 fino al Country Rock degli Eagles e ai californiani Guns & Roses. Un’occasione per ascoltare dal vivo i brani contenuti nel cd degli Eos Quartet in cui sono presenti versioni del tutto inedite di capolavori come Smoke on the Water, With Or Without You, Stairway to Heaven, Bohemian Rapsody, Eleanor Rigby e Sweet Child of Mine.
E ancora: sempre domani 4 agosto a Pievepelago, in Piazza Vittorio Veneto, a partire dalle ore 21.15 si svolge il Concerto per Banda, Tenore e Solista. Il Corpo Bandistico Rossini di Lama Mocogno accompagnail tenore Roberto Brugioni e Giulia Bernardi.
Gli appuntamenti musicali di Artinscena previsti per domani proseguono poi a Fiumalbo, presso il Teatro Comunale: dalle ore 21.00 il Duo Bonfanti, composto dalle chitarre di Marco e Stefano Bonfanti, si esibisce in “Da Paganini ai Giorni Nostri”.
Infine Artinscena è anche nel centro storico di Riolunato: dalle ore 21.00 si svolge il concerto “Migranti, Disertori e Cantastorie. Il canto popolare e la Grande Guerra”. A esibirsi sono Francesco Benozzo (canto, arpa celtica, arpa bardica) e Fabio Bonvicini (canto, organetto, piffero, flauti, ocarina, piva, percussioni). Con la sensibilità schietta e di lunga durata che gli è propria, il canto popolare ha interpretato il terribile periodo della Grande Guerra in modi che hanno saputo andare al di là delle analisi dei cronisti e delle sistemazioni degli storici. La partenza, il distacco, la vita in trincea, la nostalgia dei luoghi e la ribellione al mondo delle armi diventano nel canto tradizionale modi di espressione e aneliti che hanno la capacità di proporre uno sguardo sul mondo che rifiuta di entrare nelle logiche limitate di politica e anti-politica, di interventismo e anti-interventismo. È uno sguardo degli uomini sugli uomini, da cui emerge l’amore per la vita attraverso i dettagli, e la paura della morte attraverso i volti, le mani e i gesti. Lontani anche dal più noto filone di canzoni di coscritti, alcuni di questi canti restituiscono oggi, nel centenario della Grande Guerra, l’immagine toccante di esseri umani che sorridono, piangono e guardano increduli o sarcastici al mondo che sembra sovrastarli, sempre con la coscienza di chi si sente parte attiva di una tradizione ininterrotta e millenaria che continua a proporre modelli di riferimento esemplari e riconoscibili. Al concerto è legato il cd Ponte del Diavolo, prodotto da RadiciMusic di Arezzo nel 2014.
E ancora, a Pavullo, presso le Gallerie Civiche d’Arte Contemporanea di Palazzo Ducale, prosegue fino al 20 settembre l’allestimento multimediale dai contenuti visivi e testuali “Il Bosco Dei Nomi Propri”.