Riduzione delle partecipazioni societarie dell’Ente, contenimento del numero dei componenti dei C.d.A. e dei loro costi sono gli obiettivi principali del Piano di razionalizzazione delle società partecipate, approvato ieri dal Consiglio metropolitano con 9 voti a favore (Pd e Sinistra per i beni comuni) e 3 astenuti (Uniti per l’alternativa e Movimento 5 stelle).
Sono attualmente 17 le società di capitali a cui la Città metropolitana partecipa a vario titolo. Il contesto istituzionale, normativo ed economico-finanziario degli ultimi anni ha imposto alle pubbliche amministrazioni la necessità di individuare percorsi finalizzati a garantire il contenimento e la razionalizzazione della spesa, un nuovo intervento normativo in tema di razionalizzazione delle società partecipate è stato poi previsto anche dalla Legge di stabilità 2015.
La Città metropolitana aveva già avviato, di propria iniziativa, un processo di razionalizzazione del sistema delle partecipazioni dell’Ente precedentemente all’approvazione della normativa nazionale che ha introdotto l’obbligo per gli Enti locali di adottare un Piano Operativo di razionalizzazione.
Il Piano approvato ieri stabilisce alcuni criteri che l’Ente dovrà seguire: eliminazione delle società non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali; soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, con evidente finalità di eliminare le società “vuote” e ridurre i costi ad esse legati; aggregazione delle società che svolgono servizi pubblici locali; contenimento dei costi di funzionamento.