“Non avevamo competenze interne adeguate, abbiamo ritenuto conveniente la proposta arrivata da Nomisma spa e abbiamo deciso di assegnare i lavori con affidamento diretto, modalità possibile quando l’importo è inferiore ai 40 mila euro”.
Lo ha detto l’assessora alle Finanze del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 27 luglio all’interrogazione del M5s sulla collaborazione del Comune di Modena con Nomisma S.p.A, illustrata dal capogruppo Luca Fantoni. Il consigliere ha ricordato che Nomisma “è una società indipendente che realizza attività di ricerca e consulenza economica per imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni, a livello nazionale e internazionale, diventata però famosa e influente nel panorama economico e politico italiano per via dei nomi che la compongono, tra i quali il più influente Romano Prodi, e per una controversa inchiesta giudiziaria negli anni ’80 che si concluse con il proscioglimento di tutti gli indagati, anche se successivamente il magistrato titolare dell’inchiesta, Mario Antonio Casavola, raccontò al pool di ‘Mani pulite’, in un verbale poi pubblicato nel 2002 dal settimanale Panorama, di aver subito pressioni sul quel caso ad opera di Renato Squillante, ex capo dei Gip di Roma”. Fantoni ha quindi chiesto se l’Amministrazione “ha preliminarmente accertato l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno, quali sono i motivi di urgenza che hanno portato all’ennesimo prelievo dal Fondo di riserva, per quale motivo è stata fatta un’assegnazione diretta e non si è provveduto ad una gara ad evidenza pubblica”.
Ferrari ha evidenziato che “visto il perdurare della fase economica recessiva e che anche il territorio modenese sta registrando importanti segnali di difficoltà economica, per l’Amministrazione era necessario e urgente individuare strumenti finanziari, anche innovativi, in grado di portare a compimento progetti che risolvano problematiche cogenti. Il ricorso a procedure comparative con i relativi tempi e costi – ha spiegato – risulta essere non necessario rispetto alla modestia dell’importo, come in tutti i casi in cui è necessario garantire la semplificazione, economicità e tempestività del procedimento. Questo tipo di prestazione è inoltre previsto dal Regolamento comunale tra le tipologie di servizi per cui è consentita l’acquisizione in economia, di cui l’affidamento diretto è una delle modalità”.
L’assessora ha poi precisato che “il Fondo di riserva ha la natura di accantonamento di risorse per dare elasticità alla gestione dell’Ente locale in relazione al carattere autorizzatorio dei bilanci di previsione. Trattandosi di affidamento con carattere di eccezionalità, non previsto ma ritenuto congruo – ha inoltre aggiunto – si è ritenuto opportuno ricorrere al finanziamento della spesa tramite l’utilizzo del Fondo di riserva, coerentemente con il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali, che prevede la possibilità di utilizzarlo nei casi in cui si verificano esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti”.
Nella replica, Fantoni si è detto consapevole che la cifra dell’appalto sia ridotta (circa 12 mila euro), ma ha sottolineato che “casualmente si sentono sempre gli stessi nomi. Quando si ritiene necessario le risorse si trovano – ha aggiunto – mentre non si trovano per fare una ricerca di questo tipo, sul crowdfunding. A svolgerla – ha aggiunto – comunque poteva essere uno studente di economia. Per la prossima assegnazione chiediamo di essere più attenti alle realtà locali e su questa ricerca chiediamo di vedere i risultati cui porterà”.