“Rendere più bella e attrattiva la città e ampliare le possibilità per gli operatori economici, garantendo e migliorando la qualità dell’offerta, sono obiettivi di questa Amministrazione, che devono essere necessariamente declinati tenendo conto delle complessità esistenti. Dobbiamo garantire insieme opportunità per il commercio e vivibilità per i residenti, ma assicurando condizioni di sicurezza, soprattutto rispetto alla mobilità”. Lo ha detto l’assessore comunale alle Attività economiche Tommaso Rotella nel Consiglio comunale di lunedì 27 luglio, rispondendo a una interrogazione del consigliere Marco Rabboni, firmata anche dagli altri componenti del gruppo M5s. Al sindaco e alla Giunta si chiedeva perché non fossero stati presi gli stessi provvedimenti di Carpi riguardo alla possibilità di allestire tavolini e sedie all’aperto davanti alle attività commerciali e artigianali alimentari, concessa invece ai Temporary store. Si domandava, inoltre, che esiti ha dato la sperimentazione dei dehors in piazza XX settembre e, se è vero che doveva finire nel 2014, come mai è stata prolungata senza estenderla agli altri esercizi commerciali della città.
“Stiamo lavorando – ha spiegato Rotella – alla definizione dei contenuti di un vero e proprio Regolamento per i dehors che, per la prima volta non solo attraverso delibere che regolano situazioni puntuali, consentirà di affrontare in modo organico tutti gli aspetti della questione (come arredi e modalità di utilizzo) sia rispetto alle situazioni più strutturate sia per quelle più flessibili. Botteghe storiche e gelaterie tradizionali – ha spiegato l’assessore – già ora possono mettere fuori tavolini ritirandoli alla sera, ma non possiamo ‘aprire’ indistintamente a tutti i negozi alimentari e agli artigiani. A Modena vorrebbe dire oltre 1.200 nuovi dehors a fronte di 690 bar e ristoranti. Più di 400 solo per gli artigiani di produzione alimentare, 79 solo per i fornai Intendiamo creare le condizioni per offrire opportunità agli operatori che hanno voglia e capacità per rendere la città più accogliente e viva, quindi anche più bella. Ma intendiamo farlo mettendo i necessari paletti a garanzia della sicurezza, del rispetto della stagionalità, delle norme sui servizi igienici”.
Rotella ha poi spiegato che la complessità di questo ambito a Modena è legata anche al sito Unesco dove è importante definire e osservare, in accordo con la Soprintendenza, uno specifico regolamento che normerà anche i dehors. I diversi aspetti che si devono considerare richiedono un approccio interdisciplinare, ha aggiunto Rotella, che il Comune di Modena vuole affrontare attraverso un percorso partecipato e condiviso, confrontandosi anche con il Tavolo dell’Economia, con gli operatori e con i Quartieri, per definire la proposta tecnica da sottoporre al Consiglio. La prospettiva sarà poi quella di creare una specifica commissione.
“Un approfondito percorso condiviso – ha sottolineato Rotella rispondendo all’altro quesito posto dall’interrogazione – è stato alla base della sperimentazione in piazza XX settembre, per la quale non è stata indicata scadenza. Nello specifico – ha ricordato l’assessore – un bando pubblico ha incentivato la riqualificazione esterna delle attività nell’area, nella quale sono state apportate modifiche anche relative alla viabilità e alla sosta, e ha consentito attraverso la regolamentazione delle linee guida comunali con una delibera di giunta: l’affaccio sui fronte vetrina, per tutte le attività di commercio e artigianato, con oggetti di arredo mobili (tavoli, sgabelli, seggiole) di piccole dimensioni e richiudibili; l’occupazione, sulla piattaforma centrale della piazza, da parte dei soli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, e allestimenti esterni al Mercato Albinelli, per la degustazione dei prodotti eno-gastronomici e per la promozione del Mercato, da parte del Consorzio”.
Oggi, ha riferito Rotella, le occupazioni della piazza si sono stabilizzate, rendendola vivace e attraente, con gli allestimenti di quattro esercizi di somministrazione, mentre sui fronte vetrina, oltre agli esercizi di somministrazione, hanno allestito nell’area, per il consumo sul posto, tre attività di artigiani alimentari; mentre il Mercato Albinelli allestisce con ombrelloni, tavoli e sedie in via Albinelli, dove il Consorzio organizza attività di intrattenimento.
Per quanto riguarda i Temporary store si tratta anche in questo caso di una sperimentazione volta a riaccendere vetrine di spazi vuoti e sfitti del centro storico dando opportunità di valorizzazione a eccellenze del territorio e ulteriore vivacità. Per i Temporary sono stati scelti semplici elementi di arredo con sedute, realizzati in numero limitato con pallet dipinti di giallo, per rendere identificabili le attività più che per il consumo sul posto.
Nella replica, il consigliere ha espresso perplessità sul fatto che “Modena sempre troppo tardi rispetto ad altre realtà. Se si trattava di sistemare il Regolamento – ha precisato – questo andava fatto prima, anche per la coincidenza con gli eventi Expo. Vedremo se nel Regolamento verranno sistemate tutte le questioni e auspichiamo che i tempi vengano almeno rispettati”.