“Una burocrazia che grava sulle aziende vitivinicole con più di 70 pratiche da presentare a oltre 20 diversi soggetti istituzionali per un mole di tempo che impegna il produttore in media 100 giornate all’anno non è più sostenibile.” E’ il commento del Direttore di Coldiretti Modena, Giovanni Duò, in occasione dell’incontro interregionale di Coldiretti (Marche, Toscana, Umbria) che si è tenuto oggi a Firenze sul problema della burocrazia del settore vitivinicolo al quale ha partecipato con una delegazione di produttori modenesi. Il settore – ricorda Coldiretti Modena – con un valore di quasi 48 milioni di euro rappresenta il terzo comparto per Produzione Lorda Vendibile dell’agricoltura Modenese interessando 7.600 ettari di terreno e una produzione di 1.3 milioni di quintali di vino, di cui l’85% Lambrusco.
“Chi produce vino deve tener presente più di mille norme per un totale di oltre 4.000 pagine tra leggi, decreti, direttive, regolamenti, circolari, delibere nazionali e regionali – continua Duò. In un clima di incertezza economica generale è assurdo che i produttori perdano tempo e risorse per adempiere ad una serie di pratiche che si ripetono e si moltiplicano quasi all’infinito per presentare ad enti diversi una mole di documentazione quasi sempre uguale a se stessa“.
Per ridurre l’impatto burocratico, Coldiretti ha presentato una serie di proposte confluite nel testo Unico in discussione in Parlamento che vanno dall’adozione di un sistema informatico unico alla razionalizzazione delle attività di controllo nei vigneti e nelle cantine, dalla revisione del sistema ci certificazione e controllo, con l’introduzione dell’analisi dei rischi, alla revisione ed al coordinamento del sistema sanzionatorio, oltre alla creazione di uno sportello unico per l’export del vino.
Le nostre proposte per il testo Unico – afferma Coldiretti Modena – possono eliminare almeno 40 tra adempimenti e registri con una riduzione del 50% del tempo dedicato alle scartoffie, oltre che un risparmio di costi attualmente a carico delle imprese e della pubblica amministrazione. Tutto questo senza compromettere l’efficacia delle attività di controllo che, anzi, in molte situazioni può aumentare, dando maggiori garanzie anche al consumatore.