Ieri sera, a Modena, i carabinieri del Radiomobile della locale Compagnia hanno tratto in arresto in flagranza di reato un operaio edile 30enne, di origini campane ma residente a Modena, ritenuto responsabile di atti persecutori aggravati ai danni dell’ex convivente, infermiera 40enne, modenese. Verso le 21:00, a seguito di una richiesta al “112”, i militari dell’Arma sono intervenuti davanti l’abitazione della vittima, dove l’uomo si era appostato, inoltrandole pervicaci chiamate al citofono ed al telefono, con le quali da un lato la supplicava di tornare insieme a lui e dall’altro la insultava e minacciava gravemente, impedendole di fatto di uscire di casa.
Poiché quello riscontrato non era né il primo episodio né un caso isolato, ma bensì l’ennesimo comportamento di una perdurante condotta persecutoria, i Carabinieri hanno adottato nei confronti del presunto stalker la misura dell’arresto obbligatorio in flagranza di reato, prevista dalla Legge 119 del 2013 in materia di “prevenzione e contrasto della violenza di genere”. Difatti, proprio pochi giorni addietro, l’uomo era già stato indagato per lo specifico reato, avendo la vittima sporto querela presso la Polizia Municipale di Modena. Inoltre, il 14 luglio u.s., il 30enne aveva ricevuto anche l’ammonimento da parte del Questore di Modena.
Secondo quanto riferito dalla donna, gli atti persecutori erano iniziati dopo l’interruzione della relazione durata due anni ed erano consistiti in continui contatti telefonici, approcci e pedinamenti a lei sgraditi, accompagnati da richieste pressanti e moleste, talvolta degenerate nella minaccia di ucciderla, al fine di indurla a tornare insieme. In un’occasione l’uomo l’aveva anche aggredita fisicamente, provocandole delle ferite alla testa, alla spalla ed al piede, giudicate guaribili in 8 g. di prognosi. Dopo gli adempimenti di rito, l’arrestato è stato associato alla casa circondariale di Modena, a disposizione della locale Autorità.