Cala il livello sul fiume Po, ma si irriga ugualmente, per quanto in maniera “razionata”. In queste ore, infatti, il livello del fiume Po a Boretto è sceso al di sotto dei 16 mslm in corrispondenza delle opere di derivazione irrigua, creando alcune difficoltà di attingimento agli impianti di sollevamento a servizio dei territori reggiani e modenesi nonché della pianura mantovana per complessivi 210.000 ettari dei Consorzi di Bonifica dell’Emilia Centrale e Terre dei Gonzaga in Destra Po.
In particolare si irrigano: mais, prato stabile, vigna, pomodoro da industria, pero, medicaio, melonaie e coccomeraie.
La portata del Po è scesa al di sotto dei 400 mc/s, portandosi ai valori minimi simili a quelli del 2006 e del 2007. Il 14 luglio a Parma presso la sede dell’autorità di Bacino del Fiume Po è stato attivato il gruppo tecnico, istituito dopo l’evento siccitoso del 2003, al fine di monitorare i prelievi e attuare adeguate misure per quanto possibili volontarie (rilascio dai laghi, riduzione dei prelievi) per consentire gli usi della risorsa idrica del Po dalla sorgente al mare. L’aggiornamento del gruppo tecnico e delle relative misure è previsto per martedì 21 luglio.
Il Consorzio attualmente deriva dal Fiume Po mediamente 35- 40 metri cubi al secondo, comprensivi della quota di competenza del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po. Le irrigazioni in corso interessano all’incirca oltre 1.500 appezzamenti nel solo comprensorio dell’Emilia Centrale e ne saranno serviti altrettanti nei prossimi giorni
“Per quanto riguarda i nostri territori, pur potendo irrigare – spiega il direttore Domenico Turazza – la distribuzione avviene mediante la turnazione tra gli agricoltori, al fine di garantire tutte le richieste irrigue. Agli utenti chiediamo la massima collaborazione e il rispetto dei turni predisposti dai nostri tecnici, dai guardiani idraulici e dugaroli, in modo da utilizzare al meglio l’acqua, ridurre per quanto possibile i quantitativi necessari, e assicurare pertanto l’irrigazione a tutte le colture, anche in vista dell’ondata di calore dei prossimi giorni e dell’impossibilità di incrementare il prelievo dal fiume Po”.