“Vogliamo vivere in un territorio che mette nelle condizioni i giovani di lavorare, di fare impresa e di sviluppare le idee innovative. Qui però, tra burocrazia, pressione fiscale, credito sempre meno facile da ottenere e sistema ingessato, sta diventando sempre più difficile. Chi non ha le spalle coperte, oggi, non riesce più a farsi strada”. E’ un vero e proprio j’accuse quello lanciato dal Gruppo Giovani Lapam Confartigianato. La costola giovane dell’associazione imprenditoriale alza la voce e chiede che ai giovani vengano concesse le condizioni di fare impresa: “Si parla moltissimo, e a ragione, della disoccupazione giovanile che ha raggiunto da tempo livelli insostenibili anche nelle nostre zone, non si parla invece del fatto che stia diventando praticamente impossibile per un giovane avviare una attività imprenditoriale, far fruttare una idea o un progetto innovativo, se non ha alle spalle una famiglia o una azienda molto robusta che possa fornire ampie garanzie. Non viviamo su Marte, e sappiamo bene che non si tratta di fare credito in modo indiscriminato e senza basi solide, ma ormai anche queste non bastano più. Basti pensare al pazzesco livello di burocrazia che soffoca la volontà di intraprendere, e una pressione fiscale che continua a salire, come se non ci fosse un domani. E, in effetti, un Paese che non permette ai giovani di sviluppare le proprie idee un domani non ce l’ha…”.
E’ un commento molto amaro quelli del Gruppo Giovani Lapam Confartigianato. Che si chiude con un appello: “Forse non è troppo tardi, ma occorre che il mondo delle istituzioni, della politica, della finanza prenda sul serio questo grido d’allarme. Chi è partito venti, trenta anni fa ha potuto irrobustirsi e può tentare di far fronte a questa crisi, a questo cambio di paradigma che costringe a far fronte a condizioni repentinamente mutate, chi sta partendo oggi o ha avviato una impresa negli ultimi anni, si trova senza armi. Questo significa che la desertificazione del tessuto economico, nel nostro territorio, andrà inevitabilmente ad aumentare con gravi danni per tutti. Ecco perché è strategico sostenere chi, tra mille difficoltà, conserva il genio dell’intraprendenza e investe su se stesso, sulle sue idee, sul suo lavoro”.