Guardia-FinanzaUna frode fiscale da 4,5 milioni attuata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, IVA evasa per 2,5 milioni di euro e due soggetti denunciati per la commissione di plurimi reati fiscali. Sono questi i numeri dell’operazione della Guardia di Finanza di Sassuolo, coordinata dalla Procura di Modena, nella persona del Sostituto Procuratore dott. Marco Imperato.

Oltre un anno di indagini e accertamenti in tutta Italia, hanno preso le mosse da una verifica fiscale svolta nei confronti di una società, con sede a Sassuolo, attiva nel commercio all’ingrosso di materiale elettrico e nell’istallazione di impianti elettrici industriali. La società, intestata ad un prestanome, è risultata in realtà
riconducibile ad un imprenditore reggiano, già coinvolto in una frode fiscale internazionale e un vorticoso giro di false fatture nel commercio di macchine per il movimento terra.
La complessa ed articolata attività di polizia economico-finanziaria, realizzata, tra l’altro, con l’ausilio di indagini bancarie, ha portato i finanzieri della Tenenza di Sassuolo a scoprire un sistema fraudolento che, mediante l’utilizzo anche di società cosiddette “cartiere” ovvero di società parzialmente operative localizzate nel territorio delle
provincie di Reggio Emilia, Trento e Milano hanno fornito, nel tempo, fatture per operazioni inesistenti, al fine di abbattere i redditi imponibili e creare fittizi crediti IVA da compensare o chiedere a rimborso.
Le società interessate, molte delle quali riconducibili al medesimo soggetto, avevano messo a punto un vero e proprio meccanismo evasivo basato su acquisti e vendite fittizie di merce. Dalle indagini bancarie è emerso che i pagamenti delle operazioni commerciali venivano effettuati attraverso i conti correnti delle società. Contestualmente è stata rilevata la retrocessione di somme di denaro mediante accrediti sui conti correnti personali degli amministratori delle società acquirenti, che erano gli stessi delle società venditrici.

A conclusione della complessa attività d’indagine, la Tenenza di Sassuolo ha denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena i due amministratori delle società, ritenuti responsabile dei delitti previsti e puniti dal D.Lgs. 74/2000, per emissione e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, nonché per infedele ed omessa dichiarazione dei redditi e IVA.
L’operazione sviluppata dalle Fiamme Gialle sassolesi si inquadra nelle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni illeciti più gravi ed insidiosi, nonché ad incrementare ulteriormente la qualità degli interventi ispettivi, integrando le funzioni di polizia economico finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria. In tale contesto, la lotta alle frodi fiscali costituisce l’ambito di intervento dove
meglio si esprime la valenza dell’azione della Guardia di Finanza: l’organizzazione scoperta, in effetti, si è dimostrata particolarmente insidiosa non solo per l’entità delle imposte evase alla collettività ed ai cittadini onesti, ma soprattutto per le modalità attuative concretamente poste in essere, fondate sull’utilizzo di documentazione falsa ed, in quanto tale, espressiva di condotte criminali fortemente aggressive.