«La situazione critica del parco auto dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (Volanti) della Questura di Bologna, più nello specifico la carenza delle autovetture di servizio, rendono la situazione talmente difficile da mettere a repentaglio sia la sicurezza degli operatori di Polizia sia quella degli stessi cittadini. A questa insufficienza si aggiunga poi l’assenza totale di divise per i reparti operativi. I poliziotti di Bologna e provincia, sono stanchi di lavorare in queste condizioni. In giugno sarebbe prevista la fornitura di pantaloni, ma la consegna dovrebbe avvenire solo per scaglioni, visto l’esiguo numero di capi che probabilmente saranno forniti».
Così Antonio Cosi, segretario territoriale della Uil Polizia di Bologna, denuncia la situazione penosa nella quale sono costretti a lavorare gli operatori di Polizia che, tra l’altro, si trovano a dover fronteggiare anche una inspiegabile emergenza divisa. Ecco perché la Uil Emilia Romagna e la Uil Bologna, attraverso il suo segretario generale Giuliano Zignani, fornirà loro delle polo, per consentire agli operatori delle Volanti della Questura e del Reparto Prevenzione Crimine di Bologna, di poter finalmente indossare quella divisa operativa estiva che l’amministrazione dovrebbe assegnare gratuitamente.
«La nostra – spiega il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani – è una provocazione che vuol fare emergere l’assurdità della situazione. Tagliare le risorse alla Polizia di Stato è una scelta scriteriata se non criminale. Qui stiamo parlando di professionisti che garantiscono la sicurezza e il controllo del territorio: anziché tagliare il Governo dovrebbe incrementargli le risorse. Bene comprendiamo le attuali difficoltà economiche, ma sappiamo altrettanto bene come le risorse necessarie possano essere recuperate, ad esempio, dal taglio ai costi della politica (nel 2014 il Comune ha speso per i gettoni nelle partecipate 1 milione di euro; Hera nel 2014 ha pagato 2.165.000 euro per i compensi), da una reale lotta all’evasione fiscale (sin qui sbandierata e poco attuata) e perché no dalle confische mafiose destinando introiti di vendite o sequestri alla Polizia di Stato».
La Uil Polizia di Bologna ha segnalato al Questore le criticità gestionali alle quali sono sottoposti i poliziotti. Sul fronte auto, «ad oggi poco o niente è cambiato – osserva Cosi -. Il continuo utilizzo dei veicoli, nel corso degli ultimi anni, ne ha accelerato evidentemente l’usura (auto che ormai avendo raggiunto i 200.000 Km di percorrenza risultano pericolose per operatori e cittadini), arrivando al paradosso che, poiché il numero di autovetture è inferiore a quello degli equipaggi disponibili, spesso la pattuglia in uscita deve attendere il rientro di quella del turno precedente.
Non si riesce inoltre a comprendere l’immobilismo del Ministero dell’Interno in un così delicato e particolare momento storico, momento di fibrillazione sociale con evidenti, ma attese, ripercussioni sull’ordine e sulla sicurezza pubblica nazionale ed internazionale».
Quanto alle divise, prosegue segretario territoriale della Uil Polizia di Bologna: «abbiamo appreso che la disponibilità delle stesse per i reparti operativi è azzerata. Si sono resi necessari sette anni per definire, approvare e deliberare la produzione della “divisa operativa”. Il risultato è che, grossolani errori nelle fasi di progettazione, hanno fatto nascere un modello definitivo che non risulta pratico (addirittura un pantalone privo di tasche laterali).
E’ molto triste apprendere che per i reparti di specialità, quale la Stradale, la prossima fornitura di vestiario è prevista per il 2017: tra due anni. Il paradosso sta nel fatto che nella richiesta di fabbisogno per il 2015, per la sola Stradale bolognese, siano stati richiesti 235 pantaloni estivi e 198 stivali mentre il Servizio tecnico logistico della “Lombardia – Emilia Romagna” di Milano, ad oggi, ne abbia assegnati rispettivamente solo 86 e 18; tutto il resto del personale è costretto ad utilizzare i capi logorati degli anni passati o nella peggiore delle ipotesi acquistarne con i propri scarsi denari (non bisogna dimenticare il blocco contrattuale). Il Reparto Mobile invece sembra che abbia ricevuto le polo solo per le taglie xs e xl quando la stragrande maggioranza degli operatori utilizza la taglia L. Il problema nel suo insieme di fatto è generalizzato ed investe anche le altre specialità.
Al di là delle date di distribuzione e dei numeri di capi promessi – conclude Cosi – , si ha la netta sensazione che la situazione degli approvvigionamenti di divise stia sfuggendo al controllo degli uffici centrali preposti. Sarebbe interessante farci conoscere quali sono state le strategie adottate fino ad oggi e quali saranno, sempre che ne abbiano, quelle future.
In conclusione quello che ci si aspetta è la sola fornitura di quegli strumenti necessari(almeno le auto e le divise) per consentire di svolgere in serenità un servizio difficile già anche nelle condizioni ordinarie».