Cosa prevede la nuova normativa italiana per la cooperazione allo sviluppo? Quali sono le modalità di funzionamento degli strumenti finanziari collegati?  A queste domande vuole rispondere il workshop organizzato dal sistema camerale, Unioncamere Emilia-Romagna e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Camera di commercio di Bologna per venerdì 12 giugno (dalle ore 10 alle 12) a Palazzo Affari, in piazza Costituzione, 8.

L’incontro, a partecipazione gratuita, rivolto a tutti gli operatori del settore, vuole fare il punto sulle novità introdotte, sulle opportunità che possono delinearsi, sugli strumenti finanziari e tematiche connesse alla legge che è da considerare parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia.

Della cooperazione internazionale, più noto è l’aiuto umanitario, meno conosciuto è l’aiuto allo sviluppo, cioè lo strumento con cui gli Stati più forti si impegnano a devolvere parte del proprio prodotto interno lordo al fine di favorire lo sviluppo economico dei Paesi più deboli, così da colmare il gap tra Sud e Nord del mondo. Numerosi i settori di intervento: agricoltura, promozione dei diritti umani, infrastrutture, sostenibilità ambientale. Rilevanti i numeri: secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), nel 2013 l’aiuto allo sviluppo dei 34 Paesi donatori principali ha superato i 125 miliardi di dollari.

Grazie alla nuova “Disciplina Generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo” (legge 11 agosto 2014 n. 125), il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo si è adeguato ai modelli prevalenti nei Paesi partner dell’Ue. La legge aggiorna il settore in modo sistematico, a 27 anni dalla precedente normativa (legge 49/1987), rimettendo in ordine soggetti, strumenti, modalità di intervento e principi di riferimento.

La legge 125/2014 definisce una nuova architettura di “governance” del sistema, con il Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (Cics), e l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo che può affidare iniziative alle Camere di commercio il cui contributo e competenze tecniche sono considerate utili alla migliore realizzazione degli obiettivi.

Importante il ruolo della regia costituita dai dicasteri che hanno competenze in materie oggetto di attività di cooperazione allo sviluppo, i cui obiettivi sono: sradicamento della povertà, riduzione delle disuguaglianze, affermazione dei diritti umani e dignità degli individui, prevenzione dei conflitti, sostegno alla pace.

Ad aprire i lavori il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna Claudio Pasini, che modererà l’incontro. A seguire gli interventi dei funzionari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: Giampaolo Cantini, direttore Generale DG Cooperazione e Sviluppo (“Gli indirizzi della nuova Legge sulla cooperazione allo sviluppo”) e Francesco Capecchi, consigliere DG Cooperazione e Sviluppo (“Gli strumenti finanziari previsti e modalità di funzionamento”). Conclusioni di Maurizio Torreggiani, presidente Unioncamere Emilia-Romagna. Segreteria: Camera di commercio di Bologna e-mail:seminari@bo.camcom.it tel.051 60 93 442 – 427.