DonneDigitaliOtto ore di conferenze, interventi di esperti e testimonial, laboratori pratici, tutti gratuiti, per avvicinare le donne all’universo digitale, da cui troppo spesso le separano questioni culturali o stereotipi.

È quanto accadrà sabato 6 giugno al Mef di Modena dove è in programma la prima edizione di “Donne digitali” promossa dall’associazione Ewmd, European’s Women Management Development insieme ai Digital Champions di Modena con il patrocinio del Comune di Modena.

Obiettivo della giornata, che per l’Amministrazione modenese si inserisce tra le iniziative promosse anche in collaborazione con altri soggetti, volte a migliorare le competenze digitali e a superare il digital, è avvicinare le nuove tecnologie alle donne di ogni età.

“Che le donne tendano a stare più lontane dalle tecnologie digitali e dal mondo Ict rispetto agli uomini è un dato di fatto – afferma Ludovica Carla Ferrari, assessora a Bilancio, Smart City e riforma della PA che sostiene l’iniziativa –  ed è altrettanto certo che questa tendenza deve essere invertita, perché le possibilità occupazionali del futuro sono in buona misura nel digitale: un obiettivo che il Comune di Modena ha assunto come politico e strategico. Per un’intera giornata – continua Ferrari – condivideremo problemi e soluzioni della rivoluzione digitale applicata al mondo femminile che lavora, studia, si aggiorna. Insieme scopriremo come possa essere facile e stimolante essere creative con le tecnologie Ict, quanto il mondo social sia utile nel lavoro quotidiano e rilanceremo l’approccio femminile come imprescindibile per rendere smart una comunità”. Apriranno la giornata, alle 9 al Museo Enzo Ferrari, in via Paolo Ferrari 85, i saluti del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, della coordinatrice di Ewmd Nadia Caraffi e della Digital Champion di Modena Liuba Soncini.

Il giornalista Federico Taddia, conduttore di Rai Scuola e Radio 24, darà il via ai lavori che si svilupperanno su due itinerari tematici introdotti dalle assessore a Bilancio e Smart City Ludovica Carla Ferrari e da quella al Lavoro e alle Pari opportunità Ingrid Caporioni. L’itinerario Digital Inclusion vedrà interventi inerenti le opportunità del software libero (Sonia Montegiove); i social media come strumento di conoscenza e partecipazione (Barbara Bertoni); l’editoria digitale (Francesca Masoero); web e turismo (Stefania Fregni). Mentre il percorso Digital Empowerement proporrà contributi riguardanti la città intelligente e le donne (Lucia Mazzoni); creatività e nuove professionalità (Nicola Bigi); Wikipedia e l’informazione partecipata e partecipativa (Claudia Canali); il personal branding (Francesca Parviero) e il Crowdfunding (Daniele Ferrari).

Tra le testimonianze su come si possono usare in modo più consapevole e produttivo le nuove tecnologie da segnalare, tra le altre, appunto quella di Francesca Parviero, ideatrice del progetto “She Factor” e prima LinkedIn Emea Talent Solutions Partner italiana, Nicola Bigi, cofondatore di Tiwi e Sonia Montegiove, presidentessa di LibreItalia e giornalista per Girl Geek Life.

Nel pomeriggio Michele Colajanni dell’Università di Modena e Reggio Emilia illustrerà opportunità e rischi della rivoluzione digitale in atto e dalle 15 gli workshop consentiranno alle partecipati di mettersi al lavoro per imparare a migliorare la comunicazione digitale. Quattro gli argomenti proposti: come presentarsi sul web, strutturare il proprio personal branding professionale, lavorare con le immagini dal photo editing e infine il web editoriale per progettare un sito e impostarne la strategia comunicativa.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Ewmd, European’s Women Management Development insieme ai Digital Champions di Modena con il patrocinio del Comune di Modena attraverso gli assessorati alla Smart City e alle Pari Opportunità; ha inoltre il supporto del gruppo di innovatori ReStart di Reggio Emilia e del gruppo Girl Geek Dinners di Modena.

La partecipazione è libera e gratuita, è consigliata l’iscrizione on line (www.donnedigitali.it/iscriviti.html). Per informazioni sul programma si può consultare il sito www.donnedigitali.it/programma.html.

CoderDojo

BAMBINE DIGITALI

Dalla conoscenza al making, il saper fare. Dopo l’esperienza dei laboratori Coderdojo, da settembre il Comune sarà tra i promotori di “Girls code it better”

Chattano, usano quotidianamente i social network per contattare amici, scambiarsi e cercare informazioni, scaricare musica e immagini esattamente come i coetanei maschi, ma fino ad oggi non sono molte le ragazze che si sono applicate veramente allo sviluppo dei prodotti informatici. Eppure in fatto di potenzialità e creatività, assicurano gli esperti, non hanno nulla da invidiare ai colleghi dell’altro sesso.

Per avvicinare i bambini all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie, da oltre un anno la Rete Net Garage del Comune di Modena, che da molto più tempo contribuisce all’alfabetizzazione informatica dei giovani e promuove i corsi d’informatica per over 55 enni, collabora a CoderDojo, il progetto internazionale basato sull’open source che consente a bimbi dai 7 agli 11 anni di creare storie interattive e animazioni grazie un linguaggio di programmazione semplice e divertente.

Dal prossimo anno scolastico il Comune collaborerà anche a “Girls code it better”, un progetto di orientamento di Men at Work, l’Agenzia per il lavoro, lanciato con lo scopo di avvicinare il prima possibile le ragazze al digitale e alla programmazione informatica. “Girls code it better” è rivolto a ragazze delle scuole medie che non vogliono lasciare tutta la tecnologia in mano ai maschi e desiderano imparare come si programma un gioco, come si crea una app, da cosa nasce un social network e come si può far interagire un piccolo robot. Durante quest’anno scolastico nella regione Emilia Romagna sono state coinvolte nel progetto cinque  scuole secondarie di primo grado, tra cui anche le Marconi di Modena, dove i laboratori si sono connotati per la dimensione legata al saper “fare”. Le ragazze hanno infatti operato con un controller Arduino per sperimentare come con il computer, attraverso un software, si possono controllare oggetti o funzioni. Dal prossimo anno scolastico l’Amministrazione comunale che collaborerà al progetto,  riserverà ai più giovani anche un’apposita sezione del concorso Il Pinguino d’oro. Alla base c’è la convinzione che bambine e ragazze abbiano tutte le potenzialità necessarie per applicarsi con successo all’informatica, ma meno occasioni per farlo.