E’ in programma domani sera alle 21, al teatro “Gino Cervi” di Brescello, la presentazione del progetto “Sir Antonio Panizzi”, iniziativa organizzata dalla scuola secondaria di primo grado e che ha visto il coinvolgimento di tutte e sei le classi, nell’ambito del progetto “Bellacoopia Ricerca”, promosso da Legacoop.

L’amministrazione, dopo aver visto l’ottimo lavoro che in modo serio ma molto originale permette di conoscere un po’ meglio un illustre concittadino, ha chiesto ai ragazzi e ai loro insegnanti di rendere pubblico quanto realizzato in questa serata aperta alla cittadinanza.

 

Biografia di Antonio Panizzi

Dopo aver frequentato le scuole secondarie a Reggio Emilia, nel 1814 Antonio Panizzi (Brescello 16 settembre 1797, Londra 8 aprile 1879) si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma conseguendo la laurea nel 1818. Nel 1815, nel periodo in cui Panizzi attendeva agli studi universitari, il Congresso di Vienna ripristinò il Ducato di Modena e Reggio sotto la dinastia Asburgo – Este nella persona del dispotico Francesco IV d’Este, mentre Parma venne affidata a Maria Luigia d’Austria, vedova di Napoleone. Dopo la laurea Panizzi aprì uno studio legale a Brescello dedicandosi nel contempo all’attività politica. Nel 1820 Francesco IV emise un decreto contro i carbonari. Sospettato di appartenere alla Carboneria, nel 1822 Antonio Panizzi lasciò clandestinamente il ducato estense per stabilirsi dapprima a Lugano e, l’anno successivo, a Londra. Qui entrò in contatto con Foscolo e, su consiglio del poeta, si trasferì a Liverpool dove divenne insegnante di italiano. Dal 1828 al 1837 fu professore di italiano all’University College di Londra. Durante questo periodo, nel 1831, iniziarono i suoi contatti con la biblioteca del British Museum di cui nel 1856 divenne direttore generale (principal librarian). In pensione nel 1866, nel 1869 ottenne il titolo onorifico di Sir dalla regina Vittoria.

Divenne inoltre Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia).