Via libera da parte della Giunta al Piano forestale regionale 2014-2020, che nei prossimi mesi sarà sottoposto all’esame dell’Assemblea legislativa per la sua approvazione. Per il settore forestale, da qui al 2020, sono disponibili 80 milioni di euro di finanziamenti, oltre 60 dei quali attivati dal nuovo Programma di sviluppo rurale.
Con l’adozione del Piano, previsto dalla normativa nazionale, sono stati definiti obiettivi, indirizzi, azioni e strumenti relativi alla politica forestale regionale: tra le principali finalità la valorizzazione del patrimonio forestale, l’incremento delle aree boschive di pianura e il rilancio della filiera produttiva. Il bosco come risorsa naturale, quindi, ma anche come strumento per produrre occasioni di lavoro e di reddito, soprattutto nelle aree montane della regione.
“Si tratta di uno strumento molto importante per la tutela dell’ambiente, la valorizzazione della nostra montagna e la crescita delle aziende agricole, che nel bosco possono trovare una fonte integrativa di reddito – afferma l’assessore alle Politiche ambientali Paola Gazzolo -. Il bosco è una risorsa preziosa per il territorio e può diventare anche uno strumento di crescita dell’economia: il nuovo Piano forestale va in questa direzione”.
La superficie boschiva in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna la superficie boschiva è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni e oggi copre quasi un terzo – 611 mila ettari – dell’intero territorio: numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia. Le foreste interessano quasi esclusivamente l’alta collina e la montagna, mentre solo il 3% è presente nella fascia territoriale della pianura: una delle priorità del Piano è proprio quella di incrementare i boschi nelle aree pianeggianti perché fungano da polmoni verdi intorno alle città e da corridoi naturali, a cominciare da quelli posti in prossimità dei corsi d’acqua. Il Piano Forestale punta alla valorizzazione complessiva del patrimonio boschivo, particolarmente importante per l’accrescimento della stabilità dei versanti, la regolazione del deflusso idrico e la mitigazione dei cambiamenti climatici, grazie all’immagazzinamento dell’anidride carbonica.
Le risorse disponibili per il rilancio della filiera produttiva del bosco
Il rilancio della filiera produttiva del bosco e l’incremento degli attuali livelli occupazionali è un altro obiettivo strategico del Piano, che prevede azioni per supportare e ammodernare le aziende esistenti, soprattutto quelle di montagna.
Entro il 2020 saranno attivati finanziamenti pubblici a favore del settore forestale per circa 80 milioni di euro, di cui 15 derivanti dalla quota tariffaria riservata agli interventi da effettuare nelle aree di prelievo idrico, circa 5 milioni dal bilancio regionale e 62 dal Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, l’altro strumento che, in sinergia con il Piano, definisce le strategie di gestione del patrimonio forestale regionale.
Rispetto a quello precedente, il nuovo Psr prevede infatti maggiori opportunità per la forestazione e contiene azioni e finanziamenti che vanno dalla lotta agli incendi boschivi alla meccanizzazione forestale, dalla redazione dei Piani di assestamento alla formazione professionale, dagli interventi per migliorare la struttura delle foreste a quelli per realizzare impianti di teleriscaldamento pubblici e privati.
Ad oggi sono circa 700 le aziende agricole che in Emilia-Romagna svolgono attività forestale continuativa, mentre le imprese forestali vere e proprie, che operano anche nel settore del verde pubblico e privato e nella difesa idrogeologica, sono 120, con 1.800 addetti.
Nel Piano sono state inoltre definite le azioni necessarie a favorire l’ammodernamento dell’intero settore, come l’istituzione dell’albo delle imprese forestali, l’informatizzazione e la semplificazione delle procedure di autorizzazione, la revisione del regolamento forestale regionale. Pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna (n. 101 del 5/05/2015 – parte seconda) è a disposizione dei soggetti interessati, sia pubblici che privati, che entro 60 giorni possono presentare eventuali osservazioni. Dopo avere esaminato i rilievi pervenuti, la Giunta predisporrà il documento finale da sottoporre all’Assemblea legislativa.
“Il Piano è frutto di un lungo confronto con i portatori d’interesse, le associazioni agricole e professionali, gli enti di gestione parchi e quelli delegati in materia forestale. Ora abbiamo uno strumento in più per difendere e valorizzare il patrimonio boschivo della nostra regione” conclude l’assessore Gazzolo.