Più tutele per l’agricoltura contro i danni da ungulati, soprattutto le specie, come il capriolo, la cui densità è aumentata in questi ultimi anni sia in collina che in pianura mettendo a rischio le colture agricole. Sono questi gli obiettivi dell’aggiornamento del Piano faunistico venatorio provinciale approvato dal Consiglio provinciale nella seduta di giovedì 30 aprile (con l’astensione del consigliere Ugo Liberi).
Tra le novità del Piano spiccano, appunto, l’indicazione delle nuove densità obiettivo delle diverse specie: per il capriolo è prevista la densità zero in pianura e limiti massimi in collina a fronte di una maggiore tolleranza in montagna dove in questi ultimi anni il numero dei caprioli si è ridotto anche grazie alle misure di contrasto avviate.
Per centrare questi obiettivi, in pianura vengono consentite ai cacciatori una maggiore mobilità e altre misure tecniche operative; si tratta di cacciatori autorizzati ad effettuare la caccia agli ungulati dopo aver partecipato ad appositi corsi.
Per il cinghiale viene previsto un obiettivo gestionale alla quale corrisponde una soglia massima di danno per chilometro quadrato: in pratica il prelievo viene programmato in funzione delle soglie massime tollerabili dei danni alle colture. Viene confermata la densità zero per il cinghiale sia in pianura che in collina e montagna, a parte una zona limitata tra Frassinoro e Fiumalbo.
Per intensificare l’azione di contrasto agli ungulati, è stato spostato a nord, in corrispondenza della strada provinciale Pedemontana, il confine tra la zona di pianura e quella di collina; una novità che rende, inoltre, più evidente il confine tra il territorio di pianura e quello della collina e della montagna.
Previste anche densità minime nella aree di collina e montagna dove sono presenti più specie di ungulati.
I nuovi obiettivi di equilibrio faunistico scaturiscono dall’aggiornamento del quadro conoscitivo in particolare della presenza degli ungulati (cinghiali, caprioli, daini e cervi) individuato dalla Regione.
Gli obiettivi strategici individuati dal Piano faunistico venatorio della Provincia sono la difesa delle produzioni agricole e la tutela delle specie di particolare interesse naturalistico e l’equilibrio faunistico.