“Sul tema degli allacciamenti per chi occupa, non c’è dubbio che l’articolo 5 del Piano Casa Lupi (legge 80/2014) sia eccessivamente punitivo e vada modificato proprio per garantire la risposta nell’emergenza e nella disperazione. L’acqua non si nega a nessuno. La diamo a chi ha commesso un reato, a chi sta in carcere, a chi scappa dal proprio paese e dalle guerre, figurarsi se non la diamo ai bambini che vivono nella nostra città”. Queste le parole della vicepresidente e assessore alle Politiche di welfare e Politiche abitative della Regione Elisabetta Gualmini, che ha incontrato stamani una delegazione del collettivo Social Log, in rappresentanza di famiglie e singoli che hanno manifestato in viale Aldo Moro. “Chiederemo un confronto con il ministro Delrio proprio su questo e affronteremo la questione. Ciò detto – ha sottolineato Gualmini – , come decisori pubblici e dovendo fare i conti responsabilmente con risorse non infinite non possiamo accettare che le occupazioni illegali siano trattate allo stesso modo delle numerosissime famiglie che annaspano per stare nelle regole, faticano per pagare le tasse e vivono proprio per questo sulla soglia della povertà. Dobbiamo sempre avere in mente il massimo dell’equità possibile. Dare la casa a tutti non è oggettivamente possibile – lo sarebbe solo in un mondo ideale – , occorre dunque tenere la testa ben fissa sulle spalle e affrontare le emergenze via via che insorgono con realismo e concretezza”.