Il Consiglio provinciale delle Acli di Bologna ha elaborato un documento in vista del primo maggio, in cui si invita il legislatore a pensare a forme di tutela adeguate anche per le nuove tipologie di lavoratori. “È finito da anni il tempo di pensare al lavoratore solo come al dipendente a tempo indeterminato, ma le forme di tutela non sono andate di pari passo con la velocità con cui è cambiato il mercato del lavoro” si legge nel documento. «Le Acli intendono, oggi, dedicare maggiori attenzioni e servizi ai lavoratori come i cosiddetti voucheristi, le partite IVA e i nuovi, piccoli imprenditori, cui abbiamo dedicato uno sportello apposito, con valenza intergenerazionale, puntando sulla trasmissione delle competenze e dei saperi artigianali», afferma il Presidente provinciale, Filippo Diaco. «Questo è il nostro modesto contributo al tentativo di superare la crisi del mercato del lavoro, che colpisce soprattutto le categorie più svantaggiate: le donne, cui il Papa ha dedicato, ieri, un discorso decisamente incoraggiante, i giovani, ma anche coloro che ne sono fuoriusciti troppo presto per la pensione, pur vicina, e non riescono a rientrarvi», continua Diaco. «Si osserva, nel nostro territorio, una modesta ripresa del tasso di occupazione, e auspichiamo che anche Garanzia Giovani possa entrare a pieno regime e contribuire a questo incremento», prosegue Diaco. «Le Acli ribadiscono, nella Festa di San Giuseppe Lavoratore, la necessità, per superare la crisi, di riscoprire i valori fondanti della dignità del lavoro e del lavoratore come persona, contrastando quelle pratiche di sfruttamento che minano la stabilità familiare, come le aperture domenicali degli esercizi commerciali e le scarse tutele per la maternità. Inoltre, occorre vigilare sul mancato rispetto delle norme di sicurezza per lavorare al risparmio, perché ciò apre spesso la strada alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle aziende del territorio. Ce lo ha ricordato il Procuratore Capo Alfonso in visita alle Acli con don Luigi Ciotti, che ci ha lasciato il compito di vigilare e promuovere una cultura del lavoro come valore fondante della dignità e della libertà della persona. Questo, oltre e al di là del giorno dedicato al Patrono dei lavoratori, è il nostro primo proposito, insieme alla sollecitazione della politica a non perdere di vista l’obiettivo del Bene comune nel governo del nostro Paese e nel legiferare in materia di lavoro» ha concluso Diaco.