Sono quasi sei mila le persone, soprattutto anziani, ospitati nelle 240 strutture socio assistenziali modenesi. Di questi presidi il 46 per cento sono gestiti da privati, occupano 3.051 addetti (il 4 per cento stranieri) mentre il fatturato annuale è di quasi 82 milioni di euro.
Sono questi, in sintesi, alcuni dei dati principali che emergono dalla indagine sulla rete dei servizi socio assistenziali nel modenese. L’indagine rappresenta la prima completa fotografia dell’offerta complessiva del sistema assistenziale modenese.
I 240 presidi operano nel settore dell’assistenza di adulti, anziani, disabili, minori e multiutenza (le case famiglia). Quasi il 30 per cento delle strutture di sostegno socio-assistenziale del modenese è localizzato nel capoluogo di Modena: seguono Vignola e Sassuolo che presentano lo stesso tasso di densità dei presidi (15 per cento). I presidi per adulti si concentrano per la metà a Modena mentre la restante quota si ripartisce nei distretti di Carpi, Pavullo e Castelfranco. La distribuzione territoriale dei presidi per anziani evidenzia un certo grado di concentrazione delle strutture a Modena (circa 30 per cento): seguono i distretti di Vignola (circa 19 per cento), Mirandola (circa 15 per cento), Pavullo (13 per cento), Carpi (10 per cento) e Castelfranco (poco più del 5 per cento). Il distretto con la quota maggiore di popolazione anziana rispetto alla popolazione complessiva è quello di Pavullo (37,6 per cento) che però per numerosità di strutture per anziani segue non solo Modena ma anche Vignola e Mirandola. Sassuolo è il distretto “più giovane” (24 per cento popolazione anziana) e nonostante ciò presenta un’offerta di servizi agli anziani esattamente pari a quella che caratterizza il distretto di Carpi in cui la percentuale di popolazione anziana è molto più elevata (circa 29 per cento).