Il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi, davanti alla Direzione provinciale del partito, ha tracciato un bilancio del voto alle regionali ribadendo la necessità che la forte astensione registratasi divenga uno dei temi dell’imminente congresso regionale del partito. Il tema però deve essere affrontato con forza anche dal partito modenese che deve rispondere con il rinnovamento e la capacità di ascolto.
“Il distacco dei cittadini dalla politica è ai massimi storici, nella nostra regione. Parlando con i cittadini, con i nostri militanti e i nostri iscritti, si ha l’impressione che la politica, anche il nostro partito, non sia più percepita come lo strumento in grado di dare risposte ai cittadini, ai loro problemi, alle difficoltà. L’indagine sui rimborsi ha accentuato questa impressione: la classe politica – ci hanno detto – non lavora per i cittadini, è un mondo autoreferenziale che mira a salvaguardarsi”: è un’analisi che non fa sconti quella tracciata dal segretario provinciale del Pd Lucia Bursi, la sera di martedì 2 dicembre, in apertura della seduta della Direzione provinciale del Pd convocata per parlare dell’esito delle elezioni regionali. L’alta astensione, che ha colpito tutte le forze politiche, non è solo uno dei temi, ma è “IL” tema su cui concentrare gli sforzi di tutti, dalla politica alle istituzioni. E la ricetta non può essere che drastica: “E’ chiaro che ci sono tanti nostri amministratori che lavorano con serietà e competenza al servizio delle loro comunità, così come tanti segretari, iscritti e rappresentanti del Pd che si impegnano con onestà e coraggio. Però se l’impressione generale è questa – ha confermato Lucia Bursi – c’è da lavorare per tornare credibili, confrontarci con gli iscritti e i militanti, rilanciare un’azione politica a livello regionale”. La forte astensione registratasi, quindi, deve diventare uno dei temi dell’imminente congresso regionale del Pd: “Dobbiamo eleggere un nuovo segretario regionale: come provincia di Modena chiediamo che i candidati si presentino con un progetto fortemente e radicalmente innovativo”. L’ambito regionale del tema non esime però le singole Federazioni dal doverlo affrontare con uguale forza. Nell’ultimo anno, il partito modenese è stato pressoché impegnato costantemente su primarie ed elezioni, ora occorre rilanciarne il ruolo di elaborazione politica e di definizione comune delle strategie. “In questo anno abbiamo rinnovato molte amministrazioni e segreterie – ha continuato Lucia Bursi – è un rinnovamento che dobbiamo proseguire, accelerando il percorso. Già nelle prossime settimane diversi circoli avranno un nuovo segretario”. La risposta ai problemi non è, quindi, nei posizionamenti interni: “Sento che c’è l’intenzione di costruire aree, soggetti, come li volete chiamare – ha spiegato Lucia Bursi – Un partito a vocazione maggioritaria, come il Pd, è per forza un soggetto plurale, che nasce per dare rappresentanza ad istanze e sensibilità diverse. Ma l’unità del partito deve rimanere il valore primario. La risposta è lavorare insieme, con gli iscritti e i militanti, con l’elettorato e i cittadini. La risposta è nell’ascolto e nella condivisione del sentire delle persone”.