Per i minori migranti non accompagnati arrivati nel territorio regionale nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum “sono stati fatti grandi sforzi per dare una prima risposta ai tanti bisogni”, ma “l’attenzione va tenuta alta perché la struttura che ospitava l’ex CIE non era nata per questo” e anche perché “questa situazione di straordinaria emergenza non accenna a diminuire”. Sono infatti oltre 9.000 i minori sbarcati nel nostro Paese dall’inizio dell’anno, molti dei quali privi di genitori o parenti.
A lanciare l’appello è il Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Emilia-Romagna, Luigi Fadiga, che ieri ha incontrato per un colloquio sul tema il Prefetto di Bologna Ennio Maria Sodano e ha poi visitato la struttura di via Mattei, dove al momento sono ospitati 24 dei 70 giovani arrivati in regione. Molti di loro provengono dal Bangladesh e dall’Africa Subsahariana.
“I ragazzi sono sufficientemente sereni, il loro principale desiderio è avere informazioni sul loro destino e sui tempi di passaggio alle strutture di accoglienza del territorio- spiega Fadiga-, vogliono iniziare una nuova vita nel nostro paese, tanto che chiedono soprattutto di avere modo di apprendere la lingua. Possono infatti entrare e uscire liberamente dall’edificio ma non parlando italiano riscontrano, a due/tre settimane di media dal loro arrivo a Bologna, molte difficoltà ad integrarsi anche solo con il quartiere che li ospita”.
Secondo il Garante sarebbe quindi “auspicabile un maggior coinvolgimento del volontariato per accrescere i momenti di svago e garantire loro il diritto, che hanno tutti i minori, di dedicarsi ad attività ricreative e culturali proprie della loro età”.
Fadiga assicura che “c’è la massima collaborazione con il Prefetto e la Prefettura e con tutti i soggetti più direttamente coinvolti, a partire dalla Regione e dal Comune di Bologna”, e a tale proposito il Garante si è fatto promotore di un incontro, che si terrà a breve, per un esame congiunto dei problemi. Fadiga rivolge infine un appello agli enti locali: “Bisogna che tutti i Comuni della regione si sentano coinvolti in questo impegno sui loro territori e secondo le loro forze”.
(immagine d’archivio)