La multiutility premiata alla kermesse sull’innovazione hi-tech per le tecnologie “intelligenti” nella valorizzazione della raccolta differenziata: dagli impianti di recupero all’app del Rifiutologo, che a Modena ha già raccolto 764 ‘segnalazioni anti degrado’ dai cittadini.
Campioni nell’innovazione per la differenziata
Un sistema integrato di soluzioni tecnologiche al servizio del recupero di materiale e della raccolta differenziata: è una visione tutta incentrata sull’hi-tech che ha fatto vincere a Hera il premio il Premio Smart City, il riconoscimento assegnato dagli esperti di Smau Bologna, l’evento dedicato alle tecnologie, al mondo del digitale e all’innovazione che in questi giorni sta facendo tappa sotto le Due Torri, alla Fiera.
Il premio, bandito in collaborazione con ANCI e consegnato questa mattina, seleziona e dà visibilità a esperienze e progetti innovativi in tema di città intelligenti. Le aree tematiche in cui si poteva concorrere andavano dall’e-governement alla mobilità sostenibile, fino ai servizi smart per il turismo.
Per quanto riguarda la raccolta è stata premiata l’app del Rifiutologo, mentre per il trattamento dei rifiuti vincono gli impianti di selezione a lettori ottici e i biodigestori.
L’app del Rifiutologo: per sapere sempre come fare la differenziata
Per separare correttamente i rifuti a casa basta un’app: quella del Rifiutologo, lanciata da Hera nel 2011 e già a quota 44.300 downloads. E’ un’utile guida, da scaricare gratuitamente, che trasforma lo smartphone (o il tablet) in un assistente personale che aiuta a fare la raccolta differenziata. E’ personalizzata per ciascuno dei comuni serviti dalla multiutility ed è interattiva, perché permette a chi la usa di suggerire gli oggetti mancanti: una sorta di “crowd-sourcing” in cui l’utente-cittadino diventa protagonista.
La parola ai cittadini: a Modena 764 segnalazioni anti degrado
A Modena e Bologna il Rifiutologo dà anche la possibilità di scattare una foto e inviarla ai Servizi Ambientali di Hera, segnalando così strade poco pulite, rifiuti ingombranti in strada e altre spiacevoli situazioni contro il decoro urbano. Le squadre si attivano, in base alle segnalazioni, e provvedono a risolvere il problema. Il Rifiutologo trasforma dunque i cittadini in veri 007 del degrado, fornendo uno strumento in più per avere una città sempre più pulita. Grazie a questo sistema sono arrivati in totale circa 5 mila suggerimenti dagli utenti, che Hera ha poi provveduto a verificare e selezionare.
Le segnalazioni, dall’avvio della funzione, sono state complessivamente 2935, 764 hanno riguardato Modena, dove il servizio è attivo da maggio dello scorso anno.
Gli investimenti nel recupero
Negli ultimi anni Hera ha investito circa 50 milioni di euro in impianti dedicati alla valorizzazione e al recupero dei rifiuti, per incrementare i valori della differenziata e massimizzare gli sforzi dei cittadini. E Il cuore di questo potenziamento è stata l’applicazione di tecnologie smart, in grado di trattare il rifiuto in modo “intelligente”.
Gli impianti hi tech per la selezione di carta e plastica
Per i rifiuti secchi sono attivi 5 impianti ad alta tecnologia per la selezione e la separazione dei rifiuti: a Modena, Voltana di Lugo, nel ravennate, Coriano in provincia di Rimini, Cassana in provincia di Ferrara e Bologna). Sono dotati di lettori ottici che, attraverso speciali lampade sensibili ai colori e ad altre caratteristiche, permettono di velocizzare la separazione dei rifiuti secchi, riconoscendo i diversi tipi di plastica, carta, vetro, lattine, legno e metalli ferrosi. Ci sono anche separatori balistici: enormi cilindri rotanti dotati di fori, in grado di separare automaticamente i materiali in base a densità e peso. In questo modo, si avviano a recupero maggiori quantità di materiali, a una velocità 3 volte superiore rispetto alle linee con selezione classica.
La “batch dry fermentation” per l’organico
Negli impianti di valorizzazione del rifiuto umido, attivi a Voltana di Lugo, Cesena e Rimini, è stata sviluppata la tecnologia “batch dry fermentation”. I rifiuti organici vengono fatti fermentare in assenza d’aria, producendo biogas e digestato. Dal biogas viene generata energia elettrica rinnovabile (un impianto può produrre energia pari al fabbisogno annuo fino a 8 mila famiglie), mentre il digestato viene ulteriormente trattato in una fase di compostaggio che ne consente l’utilizzo finale anche in agricoltura biologica. Questa tecnologia di “dry fermentation” consente, inoltre, il totale abbattimento dei cattivi odori grazie all’azione di batteri anaerobici.