Si apre un capitolo del tutto nuovo, e decisamente innovativo, sul piano degli interventi di controllo, monitoraggio e recupero di quello straordinario complesso monumentale costituito dal Duomo e dalla torre della Ghirlandina.
Infatti, con la firma, che avviene oggi, della convenzione tra Comune di Modena, Capitolo Metropolitano del Duomo, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sarà attivato un sistema di monitoraggio continuo, che attraverso un rete di sensori e di altre apparecchiature, consentirà di sapere (e di vedere dagli schermi di alcuni computer), istante per istante come stanno i due monumenti più importanti della città, che l’Unesco ha proclamato patrimonio dell’umanità nello scorso 1997. A finanziare interamente la realizzazione di questo sistema di controllo, per un importo di 129 mila euro, sarà la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, mentre Comune di Modena e Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia, sulla base dei primi risultati delle analisi, si impegnano ad attivare, comunque entro il 2002, una serie di interventi di recupero: il Comune sulla parte alta della torre della Ghirlandina (piano delle campane e scala lignea), e la Soprintendenza sul Duomo ed in particolare sulle colonnine delle loggette, sul rosone della facciata e sulle volte degli archi interni. L’intervento della Soprintendenza sarà per un importo pari a 200 mila euro, mentre quello del Comune, sarà di circa 100 mila euro. Il sistema di monitoraggio che è stato vagliato e ratificato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia, è stato progettato dall’ingegnere Carlo Dazzi. La sua installazione è stata considerata necessaria perché, stante la plurisecolare età del Duomo e della Ghirlandina, qualche piccolo cedimento o fessura si sta via via manifestando. Basta ricordare i danni del terremoto del 1996 o i due piccoli distacchi di paramenti marmorei. Relativamente al Duomo è prevista l’installazione di cinque giunti (biassiali o triassiali) da collocare in corrispondenza delle fratture importanti, all’altezza degli archi che separano la navata centrale da quelle laterali. Sono poi previsti cinque estensimetri (con una profondità di 30 metri) che verranno posti alla base della torre e dietro l’abside. Tutti questi elementi serviranno a segnalare ogni minimo movimento nella statica della struttura della cattedrale e della torre. Saranno poi installati cinque misuratori di temperatura, mentre nel vano interno della torre, partendo da una altezza tra i 30 ed i 40 metri, sarà installato un pendolo che fornirà la misura automatica dell’inclinazione della torre stessa.