A due anni dal terremoto in Emilia non si fermano le attività di Scena Solidale: un libro e un video per ricordare il secondo anniversario del terribile sisma che ha colpito l’Emilia il 20 e il 29 maggio del 2012, e per raccontare il contributo dell’arte nel processo di rinascita e ricostruzione nei territori gravemente danneggiati.
L’Assessorato regionale alla Cultura e Emilia Romagna Teatro Fondazione hanno incaricato di questo importante compito Scena solidale, progetto promosso immediatamente dopo il terremoto per garantire un’offerta culturale e momenti di aggregazione nei comuni colpiti, mobilitando compagnie teatrali e artisti, coinvolgendo istituzioni e cittadini in laboratori e attività di arte e spettacolo.
La meravigliosa rete di solidarietà, che in due anni non si è mai fermata, ha creato legami, rinsaldato relazioni e generato sinergie, ora raccontate dai tanti protagonisti in una pubblicazione a colori e in un video, che saranno divulgati in occasione della presentazione prevista a giugno della rassegna di spettacoli che segnerà nel mese di luglio l’attività di Scena solidale in alcuni Comuni del cratere sismico.
Fra i molti laboratori che si sono attivati dal 2012 a oggi nell’ambito di Scena Solidale, volge a termine quello condotto da Piccola Compagnia Dammacco a Novi di Modena: il 31 maggio alle ore 21.00 presso il Circolo Arci Taverna – Via C. Zoldi 14 – andrà in scena l’esito finale del laboratorio L’Emilia sulla Luna / Secondo passo, azione teatrale legata alla storia e al territorio emiliano. Realizzato in continuità con il primo laboratorio iniziato a novembre 2012 e terminato a maggio 2013 condotto dalla stessa Piccola Compagnia Dammacco, L’Emilia sulla Luna / Secondo passo ha coinvolto a partire dallo scorso autunno l’intera cittadinanza e il Coro delle Mondine di Novi di Modena.
Si ricorda che oltre a Regione ed ERT, Scena solidale si avvale del sostegno di Agci, Confcooperative, Legacoop – riunite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane- e dei Sindacati Confederali CGIL, CISL, UIL. Le risorse, confluite nel Fondo Cooperativo Terremoto Emilia, sono state raccolte con i contributi volontari dei lavoratori – pari a un’ora di lavoro – e il contributo delle cooperative, che hanno raddoppiato la cifra raccolta.