Procede il piano di studio, monitoraggio e intervento messo a punto dal gruppo di lavoro tecnico-scientifico – costituito per studiare e affrontare il fenomeno della presenza di tracce di fibre di amianto nella rete idrica del territorio di Carpi – composto dai rappresentanti di Comune di Carpi, ATERSIR, AIMAG, HERA, IREN, SORGEACQUA (i quattro gestori del servizio idrico di ambito provinciale e limitrofo) e Federutility.
Il gruppo, che si è riunito a Carpi, nei giorni scorsi, ha valutato il piano di intervento che, validato dall’Azienda USL su parere dell’Istituto Superiore di Sanità, sarà avviato nella prima decade di aprile per poi durare, nella sua fase di sperimentazione, per un periodo di almeno sei mesi. L’impianto ha una struttura molto semplice e consente sostanzialmente di immettere nella rete, dalla sua partenza alla centrale di Fontana di Rubiera, un formulato a base di fosfato monosodico alimentare e zinco con effetti protettivi alle tubazioni in cemento amianto perché all’interno si favorisce la formazione di una pellicola di idrossicarbonato di zinco.
“Si tratta di un formulato – spiega il dott. Italo Melchiorre, esperto del settore e consulente di AIMAG – ampiamente testato e applicato in Italia ed in altri paesi da decenni”.
Il dosaggio del particolato nella prima fase di sperimentazione riguarderà una delle due adduttrici che porta l’acqua da Fontana di Rubiera alle porte della città. L’attività di monitoraggio consentirà di verificare le variazioni sulla presenza di fibre di amianto e di registrare i miglioramenti nella rete idrica cittadina. Il monitoraggio riguarderà quattro punti fissi nella tratta dell’adduttrice presa in esame e una trentina di altri punti in città che, a rotazione, verranno campionati, con una frequenza di 14 campioni al mese. Verranno tenuti sotto controllo tutti i parametri sia chimici che microbiologici, come previsto dalle indicazioni dell’AUSL. Le analisi verranno pubblicate sul sito del Comune di Carpi, nella specifica sezione informativa.