Entrata in possesso del timbro di un primario di un ospedale reggiano, da casalinga si è trasformata in medico prescrivendosi i farmaci grazie alla creazione di false ricette che rendeva assolutamente credibili con l’apposizione del timbro del vero medico. Prescrizioni che riguardavano farmaci speciali come il Coefferalgan contenente codeina ovvero l’etere metilico della morfina da cui la donna dipende. A scoprirlo i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza che hanno portato a termine un’attività d’indagine nata a seguito della segnalazione di alcuni farmacisti circa la genuinità di ricette e prescrizioni mediche che una donna stava presentando e con le quali riusciva a ottenere un gran numero di confezioni medicinali e farmaci contenenti sostanze oppiacee. Gli accertamenti svolti dai militari dell’Arma hanno preso le mosse dalla considerazione che il medico che appariva nelle ricette non aveva mai prescritto alla donna alcun farmaco. Anzi nel corso delle investigazioni i Carabinieri accertavano che allo stesso medico, un primario di un ospedale reggiano, era stato sottratto il suo timbro. La prova della responsabilità della donna i Carabinieri l’hanno avuta a seguito della perquisizione domiciliare che la Procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative, delegava ai Carabinieri di San Polo d’Enza. Nascosto nel sottoscala i Carabinieri rinvenivano il timbro rubato al medico unitamente ad un blocco notes in bianco utilizzato per la realizzazione delle false ricette. Sulla base delle sopraccitate risultanze investigative, la casalinga, una 38nne reggiana, è stata quindi deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di “uso di atto falso” in relazione all’utilizzo delle ricette, falsità continuata in scrittura privata per la realizzazione delle stesse e ricettazione per il possesso del timbro rubato al medico reggiano.