Le alberature abbattute in viale Montecuccoli erano malate di cancro colorato del Platano, una malattia fungina che provoca la morte dell’albero in breve tempo e che, dopo i primi sintomi, utilizza il fusto della pianta per diffondere le spore. Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Antonino Marino giovedì 20 febbraio in Consiglio comunale rispondendo all’interrogazione di Eugenia Rossi di Etica e Legalità. La consigliera, dopo aver sottolineato che “nel viale sono state abbattuti almeno 13 esemplari non sostituiti e che le aiuole della loro sede risultano asfaltate”, ne ha chiesto “i motivi; se la questione sia stata sottoposta alla Circoscrizione; quale il parere della Consulta Ambiente; perchè, effettuato l’abbattimento, non si sia proceduto a nuova piantumazione; perchè siano stati asfaltati i sedimi degli alberi; se si preveda un ulteriore e successivo intervento di piantumazione e se sia prevista la riparazione delle numerose buche nello stesso viale”.
L’assessore ha osservato che “l’unico rimedio per contenere la malattia che ha colpito le alberature del viale era l’abbattimento delle alberature infette e di quelle limitrofi. Abbattimento per altro imposto dal Consorzio Fitosanitario regionale dell’Emilia Romagna che ha anche certificato la presenza della malatti”. E’ stato fatto un tentativo di collocazione a dimora di nuovi esemplari dopo una bonifica del sito – ha continuato Marino – ma l’infezione si è ripresentata con recrudescenza nel 2011 e nel 2013, per cui si deve necessariamente optare per un progetto generale di riqualificazione del viale e ipotizzare un cambio di specie, considerato che il cancro colorato del Platano si trasmette solo a quest’essenza”. L’assessore ha infine ipotizzato i costi necessari a piantumare una specie di platano resistente alla malattia e per la realizzazione il necessario impianto di irrigazione, pari complessivamente a circa 50 mila euro. Ha inoltre precisato che l’asfaltatura degli stalli risponde invece a una disposizione di Questura e forze di Polizia, che “in quanto il viale viene utilizzato come arteria d’ingresso per i tifosi delle squadre ospiti durante gli incontri sportivi, vietano di lasciare qualsiasi tipo di materiale che possa essere sfruttato come materiali da lancio o atti ad offendere, come potrebbero essere mattoni autobloccanti o pali in legno”. Marino, osservando che alcuni degli interrogativi dall’istanza sono di competenza dell’assessore all’Ambiente che non ha potuto essere presente alla seduta, ha infine riconosciuto “l’opportunità di considerare un progetto di sistemazione complessiva del viale con il concorso degli altri assessorati”.
La consigliera Rossi si è dichiarata “insoddisfatta”. Ha spiegato che la mancata risposta ad alcune domande motiva l’ulteriore presentazione dell’interrogazione: “Chi era a conoscenza?”, inoltre “bisogna fare un progetto generale – ha affermato – perché il viale è pericoloso poiché le auto lo percorrono ad alta velocità e non è percorribile a piedi o in bicicletta a causa della mancanza di una ciclabile che renderebbe ancor più necessaria l’alberatura. La riqualificazione di viale Montecuccoli – ha aggiunto – è stata progettata e messa a bilancio già nel biennio 2009-2010. Infine, per le aiuole si sarebbe potuto utilizzare della ghiaia, quindi averle asfaltate è stato un errore, perché se saranno piantumati altri alberi ci saranno ulteriori costi da affrontare. Il paradosso è che “lasciamo le buche e asfaltiamo il sedime degli alberi”, ha concluso la consigliera.