Tre su cinque hanno trovato lavoro entro sei mesi, di questi l’82% in Italia: tra gli altri, diversi – come Costantina e Daniele in Irlanda , Laura e Hanh in Inghilterra, Federico in Spagna – sono stati assunti proprio là dove hanno svolto lo stage. Una esperienza formativa all’estero che, nella stragrande maggioranza dei casi, ha avuto un peso rilevante per la loro crescita, non solo professionale, e soprattutto per la ricerca di un lavoro. Sono i giovani tornati dagli stage formativi del progetto “Mech Your Move” – finanziato nell’ambito del programma Leonardo, di cui la Provincia di Reggio Emilia è leader – che questa mattina al Palazzo del Capitano del popolo hanno raccontato la propria esperienza. Assieme a loro c’erano i rappresentanti delle Province partner di Modena e Bologna, e della rete locale di sostegno al progetto, tra cui Università, Comune di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Cna, Ordine degli ingegneri.
La stessa Provincia di Reggio Emilia, da anni molto attiva nell’ambito della promozione della mobilità dei giovani in Europa, ha svolto un’indagine tra questi giovani, da cui è emerso un quadro estremamente positivo. Oltre agli ottimi dati sul fronte dell’occupazione, il 93% degli intervistati ha infatti espresso un giudizio molto/estremamente positivo sul progetto, affermando che consiglierebbe questa esperienza perché “è qualcosa di unico”, “un’esperienza fondamentale per la crescita personale e professionale”, “permette di conoscere la realtà lavorativa di un altro Paese, migliorare la lingua straniera, conoscere nuove persone, confrontarsi con un’altra cultura e stile di vita”. “Mi è servita a trovare un tirocinio che col tempo si è trasformato in un contratto a tempo indeterminato”, “è in grado di incentivare chi partecipa ad essere flessibile, aperto e competitivo”, hanno sottolineato altri. Decisive sono giudicate anche le competenze linguistiche acquisite nel corso dell’esperienza, giudicate come rilevanti in termini di occupabilità da 4 partecipanti su 5.
L’incontro è stato aperto dal saluto della presidente della Provincia Sonia Masini, componente a Bruxelles del Comitato delle Regioni, che ha esortato i giovani a viaggiare e a conoscere da vicino l’Europa perché “sarete voi a prenderla in mano, ad avvicinarla ai suoi cittadini” “Ci sono diversi modi di concepire l’Europa: spesso viene vista solo come sede di riunioni di vertice o come un gigante che schiaccia i Paesi, in realtà è il luogo dove ciascun cittadino, specie un giovane, può trovare una dimensione utile per il proprio futuro e per il proprio arricchimento – ha affermato la presidente Masini – Ecco perché bisogna dare la possibilità a tutti giovani, anche sul fronte economico, di viaggiare e studiare in Europa. Non dobbiamo chiuderci in casa. Là fuori c’è il mondo globale. Non abbiate paura di conoscere il mondo. All’estero i giovani possono incontrarsi, arricchirsi umanamente, imparare le lingue, importantissime, e porre le basi per trovare un lavoro”.
Sono quindi intervenuti gli assessori alla Formazione delle tre Province (Ilenia Malavasi di Reggio Emilia, Giuseppe De Biasi di Bologna e Cristina Ceretti di Modena), che hanno pure sottolineato la grande importanza di questo progetto. “Non abbiamo speso, ma investito, risorse pubbliche per mandarvi all’estero – ha detto Malavasi – e al vostro rientro ci aspettiamo molto da voi”. “Anche creare, sulla base di questa importante esperienza, nuove forme di imprenditorialità”, ha aggiunto Cristina Ceretti, magari proprio “in questo triangolo emiliano della meccanica e della meccatronica che rappresenta ha vera e propria eccellenza a livello europeo”, ha sottolineato Giuseppe De Biasi. Spazio quindi a racconti, foto e giudizi – positivi (tanti) e negativi (davvero pochi) – dei ragazzi,
Il progetto “Mech your move”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia insieme a quella di Bologna e Modena, in collaborazione con il Centro servizi-Pmi, ha permesso a 56 giovani disponibili sul mercato del lavoro (neodiplomati, neolaureati, disoccupati) di età compresa fra i 19 e i 32 anni di svolgere un periodo di soggiorno all’estero di 14 settimane (2 di formazione linguistica e culturale e 12 di tirocinio professionale). I Paesi di destinazione erano Spagna, Francia, Portogallo, Irlanda, Germania e Lituania.
L’obiettivo del progetto era quello di offrire ai giovani la possibilità di acquisire competenze professionali che arricchiscano e qualifichino il loro percorso formativo e facilitino il loro inserimento nel mondo del lavoro; di mettere a disposizione delle realtà sociali ed economiche dei territori coinvolti professionalità maggiormente qualificate; di sensibilizzare i giovani sull’importanza della diversità culturale e linguistica e della multiculturalità in Europa. Complessivamente, per le 56 borse di studio messe a disposizione per l’ultima edizione (25 Reggio, 20 a Bologna, 11 a Modena), le tre Provincie d’invio hanno ricevuto oltre 250 domande di partecipazione.
A Reggio Emilia, il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di una rete locale composta da Fondazione Manodori, Camera di commercio, Unindustria, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Fondazione ITS, Cna, Lega cooperative, Reggio Emilia Innovazione, Acer, AEB e Ordine degli ingegneri.