Sono 5.676 a Modena gli appartamenti non utilizzati, pari al 16,1% dell’intero patrimonio immobiliare. Non c’è invece modo di conoscere il numero delle stanze vuote, né ci sono dati riferiti alle costruzioni non accatastate; mentre, a fine 2013, erano 715 le famiglie in graduatoria per l’assegnazione di alloggi Erp. Il Comune non ritiene di poter ricorrere alla requisizione, in quanto giuridicamente impossibile da gestire sul piano della legittimità. Altre sono invece le misure importanti attivate, come l’Agenzia casa con 328 contratti al 31 dicembre 2013 (53 in più rispetto a giugno) o il reperire sul mercato parte degli alloggi vuoti per metterli a disposizione di chi ne ha necessità. Infine, nel 2012 su 426 sfratti, il Comune è riuscito a trovare soluzioni abitative alternative prima che lo sfratto diventasse esecutivo in 228 casi.
Lo ha osservato l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 23 gennaio a un’interrogazione di Federico Ricci. In particolare, il capogruppo di Sel ha chiesto “quante sono le stanze vuote a Modena e in che percentuale di proprietà privata o pubblica; quanto esiste di costruito non accatastato; quanti i vani di proprietà di imprese ed immobiliari; quante sono le richieste con diritto all’alloggio popolare e quante ancora in attesa; infine se ritiene la situazione tale da rendere necessaria la requisizione dei volumi abitativi cronicamente inutilizzati per assegnarli provvisoriamente a chi ha maturato il diritto all’alloggio popolare, ma è in attesa di vederselo riconosciuto”.
L’assessore Maletti ha spiegato che il numero degli alloggi inutilizzati a Modena è ricavato da una ricerca del Cresme del 2010/2011: delle quasi 93 mila abitazioni esistenti, quasi 78.000 sono occupate, 15 mila non occupate o sottoutilizzate, di cui 8.552 non utilizzati, cioè prive di allacciamenti delle utenze. Di queste, 2.876 sono in vendita o in attesa di essere locati o ristrutturati; le restanti 5.676 sono effettivamente non utilizzati. Mentre su un patrimonio complessivo di edilizia residenziale pubblica di 2.590 alloggi (tra quelli del Comune gestiti da Acer e gli extra Erp gestiti dai Servizi sociali per rispondere alle emergenze), sono 254 quelli vuoti (31 dicembre 2013), di cui 77 in completa ristrutturazione, tra questi anche le tre stecche di via Nonantolana, per due delle quali sono già state accantonate le risorse per l’abbattimento, e diversi appartamenti in strada nazionale per Carpi in attesa del permesso della Soprintendenza per la manutenzione.
Il consigliere Federico Ricci, che nell’istanza sottolineava che “il patrimonio vuoto è occasione di enorme evasione fiscale, infatti i vani di proprietà di imprese ed immobiliari non sono tassati, in quanto beni di investimento e in tal senso auspichiamo un emendamento alla legge di stabilità”, si è dichiarato molto insoddisfatto della risposta “rispetto a come quest’Amministrazione non sia in grado di fornire e ancor più di conoscere questi dati. Siamo impegnati nella elaborazione del Piano strutturale – ha proseguito – e ancora non abbiamo il quadro conoscitivo. Vorremmo anche sapere se e quanto c’è di già costruito e non accatastato per come dare una risposta ai reali bisogni”.