fonderie_riunite-modenaCommemorazione di Cgil Cisl Uil giovedì 9 gennaio 2014 del 64° anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, dove sessantaquattro anni fa, il 9 gennaio 1950, la polizia uccise 6 operai durante la manifestazione per la riapertura della fabbrica. L’appuntamento è alle ore 9 presso il cippo ai caduti delle ex Fonderie in zona Crocetta.

I segretari di Cgil Cisl Uil di Modena Tania Scacchetti, William Ballotta e Luigi Tollari, unitamente alle Autorità cittadine, deporranno corone di alloro in memoria dei 6 operai – Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti – che morirono sotto i colpi della polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del Lavoro per chiedere la riapertura della fabbrica, contro la serrata e i licenziamenti massicci decisi dalla direzione delle Fonderie.

I fatti del 9 gennaio 1950 per la loro drammaticità segnano il culmine di un clima conflittuale nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro in provincia di Modena e in tutto il paese nel primo decennio del dopoguerra. Un decennio caratterizzato dalla ripresa dell’offensiva padronale per eliminare o limitare il più possibile i diritti e le conquiste dei lavoratori nell’Italia del dopo Liberazione.

L’eccidio dei 6 lavoratori e il ferimento di altri 200 (molti dei quali per paura di essere fermati non si presentarono agli ospedali) segna la sproporzione tra la brutale repressione della polizia sostenuta da alcuni industriali modenesi e le rivendicazioni del sindacato e dei lavoratori per il diritto alla libertà sindacale, la difesa delle Commissioni interne e del cottimo collettivo, il controllo del collocamento per ridurre la forte disoccupazione degli anni postbellici.

Anche con il sacrificio di quelle vite umane e con quella dura stagione di lotte per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, si avviò il difficile cammino della costruzione della democrazia industriale e del civile convivere democratico nella nostra provincia.

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Giovedì prossimo, anche il segretario provinciale Pd Lucia Bursi e il segretario cittadino Pd Andrea Sirotti prenderanno parte alla cerimonia di commemorazione dell’Eccidio delle Fonderie Riunite, a 64 anni da quella tragica mattinata che segnò uno spartiacque nella storia delle relazioni sociali, economiche, e anche politiche, del dopoguerra italiano. “L’Eccidio delle Fonderie Riunite di Modena – affermano Lucia Bursi e Andrea Sirotti – è un’indelebile cicatrice nella nostra storia sociale: è stata una pagina buia del vissuto repubblicano che è meritorio indagare ancora oggi nei suoi diversi aspetti. Il nesso fra lavoro, tenuta sociale e democrazia è un tema di analisi fondamentale per comprendere meglio l’esistente e per dare un futuro migliore al nostro Paese. Le trasformazioni socioeconomiche di questi anni sono profondamente legate al lavoro, non solo per quanto riguarda le difficoltà occupazionali. Il tema del lavoro deve tornare centrale e deve essere affrontato con serietà riuscendo ad andare oltre alle tematiche contrattuali, pur fondamentali. Sul tema del lavoro – concludono Lucia Bursi e Andrea Sirotti – c’è bisogno d’intervenire presto. E, soprattutto, c’è bisogno d’intervenire bene per creare sviluppo e dare maggiori opportunità oltre a diffuse e crescenti garanzie”.