“Non mancanza di disponibilità ma l’inopportunità di rispondere a un’interrogazione relativa a una delle proposte giunte nell’ambito dell’indagine di mercato per selezionare un nuovo direzionale comunale quando era ancora aperta la procedura di gara, in quanto le valutazioni politiche sarebbero entrate nel merito del lavoro della Commissione”, hanno dettato i tempi della risposta dell’assessore al Patrimonio Fabio Poggi in Consiglio comunale. Lo ha sottolineato nella seduta odierna di giovedì 14 novembre lo stesso assessore ricordando che solo la scorsa settimana la Commissione tecnica incaricata ha valutato “che nessuna delle due proposte arrivate permette di garantire il raggiungimento di condizioni più vantaggiose per l’Amministrazione rispetto a quelle attualmente sostenute”. L’assessore ha già avuto modo di precisare che, rimanendo “la razionalizzazione delle sedi comunali un obiettivo da perseguire, in questa fase la strada dovrà essere quella della rinegoziazione degli affitti o l’individuazione di nuove soluzioni, sempre in affitto”.

Adolfo Morandi, capogruppo del Pdl, a gennaio aveva presentato l’istanza in cui chiedeva con urgenza all’assessore “se ritiene la proposta del consorzio d’imprese, Agora 5, Insula e Cesa, riguardante l’ex mercato bestiame conforme alle richieste presentate dall’Avviso Pubblico, quando viceversa appare essere completamente avulsa da tale contesto e contenere una vera e propria richiesta di un cambio di destinazione dell’area, che stravolge la ‘vision’ dell’area e le finalità di riqualificazione” e “se non ritiene che la proposta sia contraria alle previste funzioni del comparto che sono prevalentemente di destinazione residenziale con una piazza centrale avente funzione di servizio ed aggregazione ai residenti”.

L’assessore ha anche sottolineato che “trattandosi di una manifestazione di interesse, non era possibile escludere a priori la proposta, perché se il consorzio d’imprese si fosse dimostrato capace di rendere disponibile il nuovo immobile nei tempi e nelle condizioni indicate, anche in materia di accessibilità, mobilità e comunque nel rispetto di tutte le norme e gli standard urbanistici, avrebbe potuto essere considerato rispondente ai requisiti chiesti. Ugualmente, se tecnicamente fosse stata verificata l’opportunità di concessione della modifica di destinazione d’uso (una procedura nemmeno partita) significava che tutti i parametri erano soddisfatti in piena coerenza con quando indicato dal bando”.

Il consigliere Morandi si è dichiarato insoddisfatto della risposta e ha aggiunto: “Per fortuna la legge di stabilità ha impedito l’acquisto considerato un’operazione non economicamente vantaggiosa rispetto all’utilizzo di altre sedi in affitto, perché l’intervento avrebbe completamente stravolto l’area e la sua vision. E’ invece vero che l’edificazione è ferma a causa della stagnazione del mercato immobiliare e capisco chi vuole cambiarne la destinazione d’uso. Per quanto riguarda le sedi comunali il percorso è un nulla di fatto e credo che tutto passerà alla prossima Amministrazione”.