Sono stati presentati questa mattina i lavori di restauro degli affreschi della Sala Consiliare di Boretto. Un’opera unica nel suo genere, realizzata da Marcello Nizzoli, uno tra i più importanti artisti italiani riconosciuti a livello mondiale, nato a Boretto e autore di alcuni tra i simboli del design del Novecento: suoi sono il logo dell’Eni, le macchine da scrivere Lettera 22 e Lexicon, la calcolatrice elettrica Quanta di Olivetti.
Dipinta dall’artista a soli 24 anni, la Sala Consiliare rappresenta la prima grande opera realizzata da Nizzoli tra il 1911 e il 1913: un affresco dal grande impatto, che rischiava di essere danneggiato irrimediabilmente dall’umidità che a oggi ha già provocato il distacco di alcune parti di intonaco.
Alla presentazione erano presenti il sindaco Massimo Gazza e l’assessore all’urbanistica Wilmer farri, che hanno illustrato i lavori in corso, gli assessori della Giunta comunale e Paolo Bonelli in rappresentanza della Biodry, l’azienda che interverrà in questa prima fase dei lavori.
«L’umidità dei muri ha iniziato a provocare uno sfaldamento dell’intonaco, con il rischio di far perdere quella che, di fatto, rappresenta la più importante opera del Liberty in Emilia Romagna» ha spiegato il sindaco Massimo Gazza. «è nostro grande interesse recuperare e restituire la Sala ai vecchi splendori, dando il via a un iter che terminerà tra circa un anno e mezzo con il restauro vero e proprio degli affreschi». Le operazioni di intervento si svilupperanno in due fasi: la prima prevede la deumidificazione della Sala, cui seguirà successivamente il restauro degli affreschi ad opera della ditta Marmiroli.
«Abbiamo deciso di provvedere al recupero conservativo considerato lo stato di ammaloramento da umidità degli affreschi, attraverso la tecnologia Biodry, un sistema molto innovativo brevettato dall’azienda di Lugano» ha precisato Wilmer Farri, assessore all’Urbanistica. «Si tratta di un sistema non invasivo, che non produce forze elettromagnetiche e non consuma energia, e che risolverà in maniera definitiva il problema dell’umidità. I tempi di intervento di questa prima fase si aggirano intorno a i 15/18 mesi, al termine dei quali inizieranno i lavori a opera di Marmiroli, un artista del restauro, attivo da quarant’anni e autore dei progetti di riqualificazione di alcuni capolavori del territorio come il Teatro Regio e la Pilotta di Parma»..
«l sistema da noi brevettato» ha infine specificato Bonelli «è del tutto non invasivo ed è stato già utilizzato per numerosi altri interventi, come ad esempio quello presso la Stazione di Monza. Si tratta di un sistema che interviene direttamente sulle forze elettromagnetiche causate dallo scorrimento delle falde acquifere sotto i muri, che consente di risolvere alla radice il problema dell’umidità».
La prima fase dei lavori, che avrà un importo di 6.500, sarà interamente sponsorizzata dalla ditta Next Hydraulics di Boretto.