Continuano senza sosta i servizi di controllo del territorio svolti dai Carabinieri della Compagnia di Modena per contrastare i fenomeni di illegalità diffusa nel centro e nei parchi cittadini, con particolare attenzione allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti. In tale contesto, ieri sera, presso il parco XXII Aprile, i militari dell’Arma hanno tratto in arresto in flagranza di reato due cittadini nigeriani di 24 anni, L.A. e S.A., entrambi disoccupati, ma con regolare permesso di soggiorno per asilo politico, che sono ora accusati di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. La condotta contestata è in particolare quella di aver spacciato, al prezzo di 10 euro, una dose di marijuana da 1,7 grammi ad un diciassettenne italiano modenese. La droga ceduta era tenuta nascosta, insieme ad altre dosi per un totale di 6 grammi circa, sottoterra dietro un cespuglio, dove i due pusher hanno condotto il cliente per concludere l’affare. Entrambi sono stati bloccati e condotti in caserma, e, dopo gli adempimenti del caso, tradotti alla locale casa circondariale su disposizione della Procura della Repubblica.
Trovandosi già appostati sul posto prima dell’intervento operativo vero e proprio, i Carabinieri hanno riscontrato che il minore era arrivato nel parco accompagnato in macchina dal padre convivente, testimone e consapevole dell’acquisto che stava per compiere il figlio, cui egli stesso aveva dato i soldi. Fermato anche lui e sentito dai militari, l’uomo, che è un operaio italiano di 52 anni incensurato e mai aduso alle droghe, ha ammesso di aver accompagnato il figlio affinché potesse comprarsi la marijuana, aggiungendo solo di essere dispiaciuto del fatto che il figlio ne facesse uso e che, nonostante l’evidenza dell’accaduto, lo avesse spesso avvisato che fumare droghe fa male. Stante la particolare situazione, il ri-affidamento del minore e la redazione dell’illecito amministrativo a suo carico, sono potuti avvenire solo alla presenza della madre, mentre il comportamento del padre sarà segnalato all’A.G. dei minori ed ai servizi sociali per le valutazioni del caso.