Come possono gli amministratori locali trasformare le difficoltà della conservazione del patrimonio edilizio pubblico e storico in un’opportunità di sviluppo sostenibile? La riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici e storici può ridurre i costi di gestione e stimolare gli investimenti? La riqualificazione energetica può contribuire a evitare il degrado degli edifici storici e a renderli maggiormente fruibili da parte della città?
Dopo tre anni di intenso lavoro in collaborazione con altre città ed enti di ricerca, il Comune di Bologna presenta i risultati del progetto europeo GovernEE – Good Governance in Energy Efficiency.
GovernEE ha contribuito all’elaborazione di misure di efficienza energetica negli edifici pubblici con particolare riferimento agli edifici di pregio storico e documentale, che costituiscono una quota rilevante dell’edificato in gran parte delle città europee: a Bologna oltre il 30%.
GovernEE approccia il problema dal punto di vista della good governance ossia della buona gestione di un fenomeno complesso dalle rilevanti ricadute ambientali ed economiche. A tal fine sono state elaborate delle linee guida amministrative, legislative e finanziarie destinate agli amministratori pubblici e una ‘cassetta degli attrezzi’ per l’applicazione dell’efficienza energetica negli edifici storici.
Questo Toolkit semplifica in 10 passi la gestione del patrimonio edilizio pubblico ed in particolare del patrimonio storico. I 10 steps indicano i temi fondamentali da affrontare, con spiegazioni ed esempi dimostrativi:
aspetti organizzativi degli uffici, strumenti operativi per la diagnosi, monitoraggio e le tipologie di contratto necessari per una buona gestione, come ad esempio i contratti a rendimento energetico.
Il Toolkit è disponibile in versione multimediale sul Competence Center, il blog del progetto.
Il Comune di Bologna è proprietario di oltre 300 edifici, di cui il 10% è considerato patrimonio storico (vincolato). Questo 10% però pesa per circa il 30% sui consumi termici.
Bologna non è un’eccezione. Tutte le nostre città, anche le più piccole, sono costituite da un antico nucleo storico o possiedono un patrimonio edilizio di valore, artistico-culturale, inestimabile, che spesso versa in condizioni di degrado e che, molto spesso, rappresenta il maggior costo sulla “bolletta energetica” comunale.
D’altro lato la necessaria complessità della tutela del valore culturale, storico e documentale, e di conseguenza i maggiori costi d’investimento, non facilitano e, in alcuni casi, impediscono sostanziali interventi di restauro, di recupero edilizio, di consolidamento strutturale (anche antisismico) e di riqualificazione energetica.
L’obiettivo principale del Progetto GovernEE è stato proprio quello di ricomporre questa dicotomia, individuando nuovi strumenti di good governance nei processi decisionali e gestionali per incrementare l’efficienza energetica e il ricorso alla fonti energetiche rinnovabili, sugli edifici pubblici e in particolare sugli edifici storici.
L’innovazione tecnologica e l’applicazione di modalità di contratti a rendimento energetico possono essere risolutivi nel trasformare le difficoltà della conservazione del patrimonio edilizio pubblico e storico in un’opportunità di riduzione delle emissioni climalteranti. La capacità di proporre soluzioni innovative può contribuire a rilanciare gli investimenti locali e l’esportazione di prodotti e servizi in tutta Europa.
Uno dei passi fondamentali del Progetto GovernEE è stato quello di includere come parte integrante, la realizzazione di due Progetti Pilota su edifici di grande pregio storico del:
1) Comune di Bologna con la riqualificazione dell’involucro di un edificio storico (Sala Urbana a Palazzo d’Accursio)
2) Città di Quedlinburg (Germania), il cui centro è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco, con la realizzazione di un impianto fotovoltaico su un edificio storico.
Particolari sforzi sono stati compiuti anche per la sensibilizzazione del pubblico e l’integrazione delle conoscenze e delle esperienze del progetto in piani di sviluppo urbano delle città partner, in modo da garantire la sostenibilità del progetto.
Sulla base di linee guida e piani di studio sviluppati congiuntamente, il processo è stato sostenuto da una serie di sessioni di formazione e preparazione per l’efficienza energetica tenute per i soggetti responsabili, cioè sindaci e dirigenti delle pubbliche amministrazioni, esperti di energia e di sviluppo urbano dei cinque paesi. Inoltre, le città, le organizzazioni e i distretti partner nel progetto (Hódmezővásárhely dall’Ungheria; Quedlinburg e Burgenlandkreis dalla Germania; Praga – 11° distretto della Repubblica Ceca, Bologna e CETA dall’Italia e CERE dall’Austria) hanno messo a punto piani d’azione per l’efficienza energetica locale come base per gli interventi futuri e “Energy Days” organizzati per informare, coinvolgere e sensibilizzare i cittadini, istituzioni scolastiche e organizzazioni civili locali.
L’ Efficienza Energetica è un tema importante nell’agenda europea.
Considerando il fatto che il 40% dei consumi energetici finali dell’UE è rappresentato dagli edifici e che gli edifici di proprietà pubblica rappresentano circa il 12% del parco edilizio europeo, l’efficientamento degli edifici pubblici è considerato di priorità elevata all’interno di questa agenda.
Il PAES – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di Bologna approvato dal Consiglio comunale nel maggio del 2012 a seguito della sottoscrizione del Patto dei Sindaci (iniziativa promossa dalla Commissione europea per coinvolgere attivamente le città nella strategia verso la sostenibilità energetica ed ambientale) prevede diverse azioni di manutenzione straordinaria degli edifici sia pubblici sia privati.